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Il Dottor Zivago


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Nel 1965,dopo aver raccolto ben 14 Oscar con due film,Il ponte sul fiume Kway e Lawrence D’Arabia il regista inglese Daid Lean
accetta l’offerta del produttore Carlo Ponti di ridurre per lo schermo il romanzo di Boris Pasternak Il dottor Zivago,unica opera
letteraria in forma di romanzo dello scrittore russo che nel 1958 aveva vinto il premio Nobel per la letteratura.
E’ un’operazione ambiziosa e complessa quella di condensare in 200 minuti di pellicola una vera e propria epopea descritta con
tono vivace ed armonico dallo scrittore russo,che all’uscita del libro aveva incontrato la netta opposizione,l’ostracismo da parte della nomenklatura russa.
Era stato l’editore italiano Giangiacomo Feltrinelli a permettere al pubblico italiano di conoscere l’opera di Pasternak,con la pubblicazione
nel 1957 della prima edizione del romanzo.
Che aveva riscosso un immediato successo,in un periodo storico dominato dagli sguardi in cagnesco,dall’aperta ostilità che regnava tra i due blocchi
contrapposti dell’Occidente e quello comunista.
Successo che Pasternak aveva vissuto con sentimenti contrapposti;da un lato la gratificazione morale ed economica derivata dal successo,
dall’altro la certezza che il regime non avrebbe certamente guardato con simpatia a quello che a prima vista sembrava un attacco
alla struttura stessa dell’ortodossia comunista,una storia che ripercorreva i primi anni della rivoluzione d’ottobre mostrandone contraddizioni e crudeltà in pari dosi.

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In realtà Pasternak,come più volte disse nel corso della vita,non aveva certo mirato a destabilizzare le cose;la sua era stata un’attenta riflessione sull’evoluzione della società russa e in qualche modo anche sulla lingua russa.In pratica,lo scrittore moscovita si ritrovò tra le mani una bomba che nelle intenzioni non doveva essere tale.
Fu l’occidente ad attribuire al romanzo una forza dirompente che in effetti non aveva;e furono i servizi segreti statunitensi
a giocare un ruolo decisivo nell’attribuzione del Nobel a Pasternak attraverso una complessa storia piena di intrighi che potrete leggere con una veloce ricerca in rete.
Lean era uno specialista in grandi resoconti storici visivi;lo aveva già dimostrato con l’antimilitarista Il ponte su fiume Kway e con l’affascinante epopea di Lawrence d’Arabia ed era anche abituato a dirigere stuoli d’attori per le scene di massa.
Si ritrova quindi a metter mano ad un film in cui conta sicuramente un’accurata ricostruzione storica ma che ha al centro la figura di un uomo che crede nel suo lavoro (Yuri Zivago è un medico)che osserva i cambiamenti prodotti nella società russa dalla rivoluzione,che spazza via secoli di sfruttamento e oppressione per sostituire il tutto con un regime che per certi versi sarà ancor più oppressivo del precedente.
Zivago vivrà in pratica due vite,una tradizionale con famiglia e figli e una “nuova”,come la Russia nella quale vive accanto alla giovane infermiera Lara mentre attorno a lui tutto cambia apparentemente alla velocità della luce.
Apparentemente,appunto.
Senza addentrarmi in un discorso storico politico improponibile riassumo per sommi capi la trama del film.

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Yuri Zivago è un brillante medico appena laureato che,dopo la morte della madre,ha potuto studiare a Mosca grazie alla protezione del ricco Gromeko,che alla morte dei suoi genitori lo ha accolto in casa.
Mosca è in subbuglio;manifestazioni e scontri sono all’ordine del giono e la polizia zarista reprime ciecamente e brutalmente tutti i tentativi
da parte del popolo di richiedere migliori condizioni di vita.
Il giovane dottore conosce Lara,una bella ragazza che è la mantenuta di Komarovski,uno spietato uomo d’affari che non esita a stuprarla.La donna tenta di ucciderlo riuscendo solo a ferirlo.
Siamo alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale;Yuri Zivago ha sposato la figlia di Gromeko,è innamorato della moglie e in qualche modo felice.
Ma la fronte incontra Lara,che nel frattempo si è sposata.Suo marito è al fronte e la donna vive quindi separata dal consorte;sullo sfondo c’è una Russia sempre più divisa ed affamata,coinvolta in una guerra che non solo non ha prodotto risultati positivi,ma che si sta rivelando solo un massacro spaventoso.
Per Yuri la guerra termina temporaneamente e può ritornare a casa,dove lo aspettano la moglie e il figlio ma anche una brutta sorpresa;la rivoluzione sta spazzando via l’antica casta al potere e a suo suocero è stata espropriata la grande casa in cui vivevano,con il risultato che Gromeko,sua moglie e suo figlio vivono in due stanze esposti al gelo dell’inverno russo.
Evgraf,fratellastro di Yuri e ufficiale di polizia lo avvisa che la sua opera di poeta,passione che Yuri ha sin da ragazzo,è malvista dalle autorità che ora hanno il controllo della Russia.
Lo convince quindi a stabilirsi negli Urali,in un posto più tranquillo e meno esposto ai controlli della polizia;il viaggio verso gli Urali diventa l’occasione per Zivago di aprire gli occhi definitivamente sulla drammatica situazione del suo paese.
Massacri di ogni genere,violenze e sopraffazione sembrano aver preso il posto dell’antico ordine costituito.

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Uno dei principali responsabili delle violenze è il comandante Strel’nikov,sotto le cui vesti si nasconde Pasa,marito di Lara;arrivati negli Urali,Zivago e la sua famiglia scoprono che anche la tenuta è stata sequestrata dai rivoluzionari e finiscono così in una fattoria.
Qui Yuri incontra Lara e tra i due divampa la passione.
Nella Russia la rivoluzione è al culmine così come la relazione tra Zivago e Lara;la moglie di lui attende un figlio e Zivago decide di interrompere la relazione con Lara.
Zivago viene catturato dai partigiani comunisti e arruolato come medico con la forza;sarà solo dopo due anni che riuscirà a liberarsi,scoprendo
che sua moglie si è rifugiata a Parigi proprio con Lara.
Qui di due amanti si ritrovano e…
Il dottor Zivago è uno dei rarissimi casi in cui un film è superiore al romanzo da cui è tratto; mentre il romanzo di Pasternak ha molti momenti di pausa,con lunghi e francamente monotoni monologhi,il film ha un taglio decisamente più spigliato e veloce.
Mentre Pasternak insegue nel romanzo i suoi obiettivi,raccontando i mali della rivoluzione,esaltando la poesia e la lingua russa,Lean va dritto al sodo creando un kolossal in cui è molto più importante la storia d’amore fra Yuri e Lara e lo sfondo della guerra civile.
Passioni forti e pregnanti sullo sfondo della rivoluzione russa,il nuovo che avanza e che per certi versi farà rimpiangere il vecchio e una storia d’amore bella e triste allo stesso tempo.
La ricostruzione ambientale è praticamente perfetta;indimenticabile la maschera di ghiaccio di Zivago così come splendida e immortale è la colonna sonora del film,
quel Tema di Lara di Maurice Jarre che spopolerà alla notte degli Oscar del 1966 al Santa Monica Civic Auditorium.

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Il film di Lean,nella stessa serata,si aggiudicherà cinque Oscar,quelli per la Migliore sceneggiatura non originale a Robert Bolt,per la Migliore fotografia a Freddie Young, per la Migliore scenografia a John Box, Terence Marsh e Dario Simoni,per i Migliori costumi a Phyllis Dalton.
A Lean sfugge sia l’Oscar per la miglior regia sia per il miglior film pur avendo avuto due nomination,così come nonostante la splendida interpretazione nè Julie Christie nè Omar Sharif,i due grandi protagonisti del film non otterranno nemmeno le nomination.
Cosa poco importante,perchè Il Dottor Zivago ebbe accoglienze trionfali da parte del pubblico e decisamente buone da parte della critica.
Merito dei due citati protagonisti,di una colonna sonora indimenticabile e di una regia praticamente perfetta.Da elogiare tutto quanto il cast,assolutamente inappuntabile.
Per quanto non fosse facile Lean ricostruisce in modo preciso l’atmosfera del romanzo con un film che diventerà con il tempo un grande classico,tanto da essere considerato uno dei film storici più belli di sempre.
Un film da vedere e da rivedere,con il piacere delle cose belle…

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Il dottor Zivago

Un film di David Lean. Con Omar Sharif, Julie Christie, Geraldine Chaplin, Rod Steiger, Alec Guinness, Tom Courtenay, Siobhan McKenna, Ralph Richardson, Rita Tushingham, Jeffrey Rockland, Klaus Kinski, Tarek Sharif, Bernard Kay,
Gérard Tichy, Noël Willman, Roger Maxwell, Mark Eden Titolo originale Doctor Zhivago. Drammatico, durata 190 min. – USA, Italia 1965.

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Il dottor Zivago Banner protagonisti

Omar Sharif: dott. Jurij Zivago
Julie Christie: Larisa ‘Lara’ Antipova
Geraldine Chaplin: Tonja Gromeko
Rod Steiger: Viktor Komarovskij
Rita Tushingham: la ragazza
Alec Guinness: generale Evgraf Zivago
Ralph Richardson: Aleksandr Gromeko
Klaus Kinski: Kostoed Amurskij
Tom Courtenay: Paša Antipov / Strel’nikov
Adrienne Corri: madre di Lara
Jack MacGowran: Petja
Lili Murati: donna che sale sul treno in corsa

Il dottor Zivago Banner doppiatori

Giuseppe Rinaldi: dott. Jurij Zivago
Maria Pia Di Meo: Lara Antipova
Fiorella Betti: Tonja Gromeko
Bruno Persa: Viktor Komarovskij
Manlio Busoni: generale Evgraf Zivago
Nino Pavese: Aleksandr Gromeko
Sergio Tedesco: Pasa Antipov
Gino Baghetti: Petja
Mario Mastria: tenente, passeggero sul treno
Rosetta Calavetta: madre di Lara
Giovanna Scotto: Anna
Nino Marchetti: cameriere
Dina Perbellini: signora alla festa
Gualtiero De Angelis: soldato nel vagone
Liliana Sorrentino: Katja

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Regia David Lean
Soggetto Boris Leonidovic Pasternak (omonimo romanzo)
Sceneggiatura Robert Bolt
Produttore Carlo Ponti
Fotografia Freddie Young
Montaggio Norman Savage
Musiche Maurice Jarre
Scenografia Terence Marsh, Gil Parrondo, Dario Simoni
Costumi Phyllis Dalton

Il dottor Zivago Banner citazioni dal film

“Aniuska, smettila: i buoni matrimoni li fa Dio, non li facciamo noi.”
“Ci sono due tipi di donne, ed è chiaro che tu non sei del tipo più puro: tu, mia cara, sei da letto.”
“Pavel Pavlovic, la mia impressione è che, non vi offendete, siate molto giovane.
Monsieur Komaronskij, ora non vi offendete voi: la gente migliora con l’età?”
“Sarebbe stato bello incontrarci prima…Anche di un giorno, sì.”
“Ma se il popolo ama la poesia, ama i poeti… e nessuno ama la poesia più di un russo…”
“Ci sono due tipi di uomini, solo due. Quel giovane è del tipo raro. Egli è nobile, ed è puro:
è il tipo d’uomo che il mondo finge di ammirare ma che in realtà disprezza; è il tipo d’uomo che genera sgomento e infelicità, specialmente nelle donne. Capisci? […] E c’è l’altro tipo: non è idealista, non è puro; ma è vivo.
“Tonya, sai suonara la balalaika?
Se la sa suonare? È un’artista!
E chi glielo ha insegnato?
Nessuno!
Allora è un dono, un dono di natura”

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Andavano e sempre camminando cantavano eterna memoria, e a ogni pausa era come se lo scalpiccio, i cavalli, le folate di vento seguitassero quel canto.
I passanti facevano largo al corteo, contavano le corone, si segnavano. I curiosi, mescolandosi alla fila, chiedevano: “Chi è il morto?” La risposta era: “Zivago.
” “Ah! allora si capisce.” “Ma non lui. La moglie.” “È lo stesso. Dio l’abbia in gloria. Gran bel funerale.”

DAL ROMANZO

Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore.
A loro non si è svelata la bellezza della vita.

Sognò […] Da un capo all’altro dell’appartamento, tutta indaffarata, si muoveva rapida e silenziosa Lara, con addosso la vestaglia da mattina infilata in fretta,
e lui la seguiva alle calcagna, importuno, cercando con insistenza di mettere in chiaro qualcosa in modo insulso e a sproposito, mentre lei non aveva nemmeno un minuto da dedicargli,
e alle sue spiegazioni rispondeva continuando a muoversi e limitandosi a volgere il capo dalla sua parte, con silenziosi sguardi perplessi e scoppi innocenti della sua incantevole risata argentina,
unici tratti di intimità ancora rimasti tra loro. E così lontana, fredda e attraente era colei alla quale egli aveva dato tutto, colei che aveva preferito a tutto e a confronto con la quale tutto era
inferiore e privo di valore!

Il dottor Zivago Banner recensioni
L’opinione di Gcarlo dal sito http://www.mymovies.it

Ho rivisto questo film dopo 30 anni e lo trovo ancora perfetto. Scenografie, ambientazione, personaggi tutto è ancora vivo e palpitante. A distanza di tempo devo rivalutare la figura di Rod Steiger
che di primo acchito tende ad essere offuscata da quella Omar Sharif L’idealista. Tra tutti gli uomini che hanno cooperato alla rovina esistenziale di Lara, si è dimostrato alla fine l’unico in grado di offrirle delle risposte concrete al di là
degli idealismi distruttivi (comunismo e amore) degli altri due uomini della sua vita. Lara è sempre convincente, splendida figura di donna degna di figurare tra i grandi personaggi femminili della letturatura mondiale. E’la vera vittima della vicenda,schicciata dall’egoismo degli uomini
che ha amato:il gaudente, il politico folle, il poeta che non riesce a darle una stabilità relazionale.E’indicibile il carico di sofferenza che
questa donna deve sopportare e c’è sempre un sorriso sulle sue labbra. Lara resterai sempre nel nostro cuore!
L’opinione di Curiosone49 dal sito http://www.filmtv.it

Film-romanzo storico per eccellenza, narra di un medico che passa dall’agiata vita di professionista nella Russia zarista, alle umiliazioni riservate dai bolscevichi alla classe cui appartiene, attraverso gli avvenimenti drammatici della Rivoluzione di Ottobre…. La figura centrale è quella di Yuri Zhivago,
(un bellissimo, quanto amimico Omar Sharif ) che, pur attraversando il disfacimento di uno Paese – la Russia zarista – e di un intero mondo che aveva conosciuto, tenta comunque, per sopravvivere, di adeguarsi al’immagine dell’uomo “nuovo” che la Rivoluzione intende plasmare, riuscendo peraltro ad essere fedele solo a se stesso, al proprio “mestiere”
– sia qui detto con rispetto – di medico…Zhivago infatti non riesce – né lo ha mai voluto – essere l’uomo “nuovo”, ma nemmeno riesce ad essere un fedele marito, né – purtroppo per lui – un assiduo compagno della pur amatissima amante Lara …La passione per Lara lo allontana dalla moglie, costringendolo a sempre più frequenti visite all’amante, finchè,
presa la decisione di non più frequentarla, nel breve percorso tra la casa dell’amante e la propria, verrà ingoiato per ben due anni dalla Rivoluzione…E’ una storia di passioni e di abbandoni, di ricordi struggenti di momenti felici, già vissuti nella banalità del quotidiano, ma poi rivissuti con struggente nostalgia… C’è un’amarezza di fondo che permea il fluire della narrazione,
come di una felicità che si potrebbe raggiungere ma che ci sfugge per un attimo…Zhivago è con Lara, infermiera al fronte…c’è la guerra…ma solo al momento del commiato (il ritorno a casa), ripercorrendo le stanze vuote della villa trasformata in ospedale da campo, si rende conto di quanto fosse importante Lara…

Opinioni tratte dal sito http://www.davinotti.com

B. Legnani

Benché la grandiosità sconfini nella lentezza, e benché oggi il film appaia abbastanza lontano dai gusti contemporanei, resta un bel kolossal, ottimamente diretto ed ottimamente interpretato, pure dotato di panorami splendidi. Il tema musicale è passato alla storia. Il finale, riproposto in Palombella rossa, è quasi sadico verso lo spettatore. Da vedere, ma solo se armati di saggia pazienza.
Galbo

Da uno dei capolavori letterari del Novecento, il grande regista inglese David Lean sforna un film epico, nella migliore tradizione hollywodiana. Benché sia certamente un ottimo film, Zivago non riesce a raggiungere il livello dei due grandi capolavori del regista (Lawrence d’Arabia e Il ponte sul fiume Kwai), a causa di una certa lentezza del racconto e dello stile che ne fa un film che ha risentito non positivamente del trascorrere del tempo.
Caesars

Grande affresco della Russia in piena rivoluzione bolscevica, è un ottimo esempio di come si possa realizzare un polpettone romantico (oltre tre ore) ottenendo buoni risultati e non cadendo mai nello stucchevole. David Lean era sicuramente un buon regista (suoi anche gli strapremiati Ponte sul fiume Kway e Lawrence d’Arabia) ed è assecondato alla perfezione da ottimi attori e da una storia molto ben strutturata. Da vedere.
Ciavazzaro
Ottimo, rientra negli annali. Sottolineato dalle ottime musiche del compianto Maurice Jarre e sorretto da un imponente cast (Sharif, la Chaplin, Kinski). Sceneggiatura solida, con finale crudele, si fa vedere piacevolmente nonostante la durata. Da citare il finale.
Gugly

Film romantico per eccellenza che tralascia le riflessioni del romanzo per concentrarsi sulla dolorosa storia d’amore tra Juri e Lara, opportunamente corredati di tema che rimanda alla taiga, alla neve ed al Palazzo d’Inverno. Certamente datato, ma ogni volta sprigiona un fascino a cui è difficile resistere, merito non solo dei protagonisti ma anche dei comprimari, sui quali svettano la dolce Geraldine Chaplin e il burbero Alec Guinness.
Saintgifts

Che molte donne, vicine ai cinquanta, si chiamino Lara, la dice lunga sul successo che il film in questione ha avuto in Italia e non solo. Per non parlare poi del tema musicale, fischiettato a ogni angolo di strada (quando ancora si fischiettava). Un kolossal di tutto rispetto, tratto da un romanzo di tutto rispetto. Lean è riuscito a tradurlo in immagini convenientemente, servendosi di una splendida fotografia e di attori molto in parte che hanno saputo esprimere i caratteri dei personaggi. Il finale lo giudico la ciliegina sulla torta.

Boris pasternak

Lo scrittore del romanzo,Boris Pasternak

David Lean

Il regista del film,David Lean

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ottobre 22, 2015 - Posted by | Drammatico | , , , , ,

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