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Sesso in testa


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Diana, studentessa in sociologia è arrivata al gran giorno, la tesi di laurea.
Si presenta così davanti ai suoi esaminatori che la attendono al varco, in un’aula universitaria stracolma di curiosi.
Sono tutti là per ascoltare l’argomento della tesi, che è assolutamente inusuale, ovvero il sesso, visto attraverso le abitudini degli italiani.

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Pilar Velasquez è Diana

A tal fine Diana, per meglio documentarsi, si è prostituita raccogliendo bizzarrie e perversioni di tutti coloro che ha incontrato.
L’argomento pruriginoso ovviamente scandalizza la commissione, nella quale c’è anche un sacerdote, ma nonostante tutto, grazie anche ai buoni uffici del presidente della stessa, Diana può dibattere la sua tesi.
Così racconta i vari incontri che ha avuto, nel corso dei quali si è imbattuta; si va dalla lesbica che paga ma non consuma al mafioso che la paga per gemere di piacere mentre i suoi uomini ascoltano fino ad un onorevole beccato dalla moglie in una camera d’albergo e costretto ad assistere ad un rapporto sessuale tra lei e un cameriere dell’albergo stesso, che si fingeva omosessuale per meglio muoversi nell’ambiente equivoco.
Ancora, c’è la beffa ordita da un idraulico che fa credere a Diana di volerla pagare un mucchio di soldi mentre invece utilizza il denaro che doveva restituire alla mamma di Diana oppure un pervertito che fa interpretare a Diana la parte della figlia perchè segretamente innamorato della stessa.

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Dopo la lunga esposizione delle sue avventure, Diana corona il suo sogno laureandosi a pieni voti.
Sergio Ammirata, famoso più come caratterista che come regista, dirige nel 1975 questa strana commedia sexy cercando di darle una patente di credibilità a livello documentaristico, non dimenticando però l’aspetto comico delle storie che racconta.

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In effetti il film è una via di mezzo tra il documentario, vista la sua struttura ad episodi e il film comico stesso, come testimoniato da alcune gag che costellano il film.
Se il prodotto finale è un pò debole, lo si deve proprio all’equivoco generato dal regista, che cerca sempre di spacciare per verità e per realtà gli incontri della furba Diana che, con la scusa dell’inchiesta, alla fine incassa qualche soldo oltre a gratificanti incontri osè, come quello con il compaesano che la befferà clamorosamente.
Tuttavia il film non è da gettare, merito anche di qualche trovata ingegnosa e sopratutto del buon cast allestito dalla produzione; molti i caratteristi presenti, ovvero Lino Banfi che interpreta il presidente della commissione, replicando il ruolo del pugliese allupato e grammaticalmente scorretto che tanta fortuna gli diede.

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Un Banfi con tanto di basettoni anni settanta che facevano commissario di pubblica sicurezza, off course; tra i protagonisti troviamo Aldo Giuffrè nei panni di uno spassoso gangster/mafioso preoccupato della sua virilità, un favoloso Tino Scotti nei panni dell’onorevole fedifrago cornificato dalla moglie sotto i suoi occhi, Didi Perego nei panni di una componente della commissione, poi ancora Oreste Lionello,Gigi Ballista,Mario Carotenuto,Toni Ucci, Gastone Pescucci…

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La protagonista è Pilar Velasquez, bella in maniera eccessiva ma poco dotata dal punto di vista comico, tanto da sembrare un pesce fuor d’acqua.
Un film che ha qualche momento egregio, non eccessivamente scollacciato, ma che ebbe tuttavia qualche problema con la censura, in particolare con l’episodio della lesbica, senza tuttavia essere sequestrato.
In fondo il sesso, vero argomento del film, è trattato con leggerezza e senza gli abituali amplessi mostrati in tutte le salse, il che vale al film stesso una valutazione di sufficienza.

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Sesso in testa, un film di Sergio Ammirata. Con Mario Carotenuto, Didi Perego, Pilar Velasquez, Oreste Lionello,Toni Ucci, Aldo Giuffré, Lino Banfi, Gastone Pescucci, Salvatore Billa, Ugo Fangareggi, Lorenzo Piani, Gigi Ballista, Gino Santercole, Liliana Chiari, Liana Trouché, Sergio Ammirata, Luigi Leoni
Commedia, durata 91 min. – Italia 1974.

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Sesso in testa banner protagonisti

Pilar Velázquez     …Diana Tornetti
Didi Perego – Membro della commissione d’esame
Mario Carotenuto …Il commendatore incestuoso
Toni Ucci – Lanfranco Ceccarelli
Tino Scotti – Onorevole Totuccio Angeletti
Ugo Fangareggi     – L’uomo di  Avellino
Oreste Lionello … Epifanio
Gigi Ballista… Padre di Carletto
Gastone Pescucci …Prete
Lino Banfi … Presidente della commissione
Aldo Giuffrè …Frank Innamorato il mafioso
Sergio Ammirata … Lucio
Gino Santercole…Fidanzato di  Diana

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Regia: Sergio Ammirata
Sceneggiatura: Sergio Ammirata, Marino Onorati
Produzione: Armando Novelli, Rodolfo Puttignani
Musiche: Roberto Pregadio
Editing: Amedeo Giomini

Le recensioni appartengono al sito http://www.davinotti.com

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Che Di Leo non l’abbia firmato non dice tutto, perché è ancora peggio del previsto. La protagonista Pilar Velázquez, dall’angosciante inespressività, contribuisce all’affondamento. Si guarda fino in fondo solo per avere il piacere di vedere caratteristi adorabili, chiamati però a ruoli miseri. Non accreditati si riconoscono Ric e Gian (manco una battuta), Omero Capanna, Franca Scagnetti, Fernando Cerulli e (se non sbaglio, nel ruolo di Conigliaro) il fantozziano Pietro Zardini.

Una studentessa è impegnata a comporre una tesi sulla prostituzione per la laurea in psicologia. Per rendere più credibile il suo scritto si getta all’interno del giro. Curiosa pellicola caratterizzata da discreti interpreti (Giuffrè, Lionello, Carotenuto, Ballista e, ovviamente, Banfi) ma blanda nei contenuti comici, mentre presenta intermezzi erotici più spiccati (per l’epoca). Esilarante la sigla di chiusura cantata da Banfi -in stato “onirico”- mentre sogna di trovarsi nei panni di uno scolaretto sedotto da una formosa maestra.

Una tesi di laurea sulla prostituzione esposta sotto forma di brevi episodi, resi ancor più divertenti dalla partecipazione dell’allegra brigata di attori e caratteristi che attornia la bellissima Velàzquez: da Banfi, che commenta stupefatto, a Jimmy il Fenomeno in una metacinematografica epifania, passando per la Perego, Ammirata, Lionello, Giuffrè, Carotenuto, Ballista, Scotti. Il regista Fernando Di Leo compare addirittura due volte: prima in un poster accanto alle facce di Brando e Delon, poi come giornalista mentre intervista un gruppo di passeggiatrici. Rigorosamente scacciapensieri.

Non passa settimana che non lo trasmettano nelle privatine. Mi ha incuriosito l’apparizione di un sosia di Di Leo; ma è Di Leo!!! Il film è terrificante senza alcun appello. Vari sketches illustrano i racconti tratti dalla esposizione della tesi della Velasquez, inespressiva ma bella gnocca. Una specie di Decamerone miserrimo. Stravagante la battuta metacinematografica su Jimmy il fenomeno. Ad avvalorare la regia di Di Leo ci sarebbero i nomi di Franco Villa (fotografia) Ammirata e Banfi (presenti anche in Colpo in canna).

L’idea di una piacente universitaria (bellissima la Velázquez, ma troppo fredda e inespressiva per essere una protagonista) che discute una tesi sul sesso non è male come base di una commedia sexy italiana, non fosse altro che è sfruttata malissimo; con i compagni e i presenti in aula che ridacchiano inutilmente e le battute dei professori che non fanno ridere. Tra barzellette e siparietti si salva come è solito in queste commedie Banfi, ma ahimè anche lui qui non è al top (come nessuno del resto) e il finale in cui canta ha dello squallido.

Fotocopiando un modulo tipico del pornosoft italiano e tedesco primi Anni Settanta, il film mette in scena la solita studentessa “bona” impegnata nella solita ricerca scientifica “dal vivo” su prostituzione, comportamenti sessuali, perversioni e via dicendo. Il risultato è la solita deprimente farsaccia, becera e qualunquista, che non fa ridere proprio nessuno. Oltre alla bella ma insulsa Pilar Velasquez, vecchie e nuove (per i tempi) glorie si agitano senza costrutto. L’ha diretto Ammirata o Di Leo? Che importa, tanto fa pena lo stesso.

gennaio 4, 2011 - Posted by | Senza Categoria

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