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Giallo napoletano


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Un intrigo complicatissimo che vede un professore d’orchestra famosissimo, una registrazione compromettente che potrebbe rovinarlo, la sua bella moglie di colore e poi 3 vittime, un mucchio di milioni, una splendida infermiera e infine un insegnante di mandolino classico e un padre spendaccione e giocatore d’azzardo.
Sono gli elementi con cui gioca Sergio Corbucci nel 1979 con questo suo Giallo napoletano, coinvolgendo in questa divertente e gustosa commedia un cast assolutamente all star, con la presenza contemporanea di attori del calibro di Marcello Mastroianni, Ornella Muti, Renato Pozzetto, Michel Piccoli, Zeudi Araya, Capucine , Peppino De Filippo, Elena Fiore, Peppe Barra in una sarabanda di colpi di scena, omicidi, tradimenti amore ed altro.
Il protagonista principale è Raffaele Capece, insegnante di mandolino che si è dovuto ridurre a suonare nei ristoranti per colpa del padre, che gioca a tutto quello che c’è da giocare perdendo sistematicamente i soldi che il figlio racimola faticosamente.
Raffaele, con i capelli perennemente arruffati ha anche un problema fisico, un piede zoppo che lo costringe da piccolo ad un’andatura claudicante.

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Eppure, nonostante questo, l’uomo riuscirà ad avere due avventure galanti con le due più belle protagoniste del film, la bella infermiera Lucia e la splendida moglie del direttore d’orchestra Victor Navarro, ovvero Elizabeth.
La storia comincia con una serenata che Raffaele è costretto a fare sotto il balcone di un hotel, per saldare uno dei debiti contratti dal padre; durante questa serenata Raffaele assiste ad un omicidio e da quel momento verrà coinvolto in una girandola di situazioni a tratti surreali a tratti pericolose, nel corso delle quali sfiorerà la morte.
Con l’aiuto di Lucia Raffaele arriverà a districare la matassa, non prima di aver visto morire alcune persone, fra le quali anche un usuraio che lo taglieggiava.
E alla fine la sua arguzia lo porterà, involontariamente, a diventare milionario.
Giallo napoletano è una commedia classica, con qualche elemento thriller ma principalmente comica; per certi versi ricorda il fortunato La donna della domenica, che lo stesso Mastroianni aveva interpretato nel 1975 con la regia di Luigi Comencini

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Una commedia a tratti surreale, pervasa da una comicità fine e amena, merito sopratutto della spiccata simpatia che i personaggi di Raffaele e Natale Capece suscitano nello spettatore;il primo, interpretato da un Mastroianni semplicemente perfetto, è un napoletano all’apparenza ingenuo e complessato ma che in realtà ha una forza d’animo e una presenza di spirito invidiabile.Il secondo è un furfante, ma di quelli simpatici; un uomo che vive praticamente alle spalle del figlio sperperando i soldi che costui guadagna al lotto o con altri giochi.L’interpretazione di Luigi De Filippo del personaggio di Natale Capece è una delle cose più divertenti del film.Il grande attore napoletano è qui alla sua ultima interpretazione cinematografica; purtroppo si sarebbe spento l’anno successivo all’età di 77 anni.
Punti di forza del film, oltre alla buona dose di comicità una volta tanto non volgare, è la presenza di attori finalmente degni del loro lavoro.
Bella, misteriosa ed intrigante è Ornella Muti, la Lucia che si rivelerà meno attaccata a Raffaele e molto più al denaro e che invece verrà clamorosamente beffata alla fine.

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Poi da segnalare la buona prova di Pozzetto, il classico settentrionale trasportato al sud che tratteggia da par suo, il bravo e misterioso Michel Piccoli che interpreta il musicista Navarro, una bellissima e sempre seducente Zeudi Araya nei panni della moglie di Navarro e ancora Capucine ecc.
Un film accolto tiepidamente da parte del pubblico e ancor più tiepidamente da buona parte della critica, incapace di vedere del buono in una commedia che non ha pretese particolari se non quella di svagare lo spettatore.
E poichè ci riesce bene alla fine quello che conta è raggiunto.
Il film è disponibile in una versione pressochè perfetta all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=M7Vu73XaiMM

Giallo napoletano
Un film di Sergio Corbucci. Con Peppino De Filippo, Renato Pozzetto, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni, Ornella Muti, Capucine, Zeudi Araya, Mimmo Poli, Carlo Taranto, Ennio Antonelli, Pietro Ceccarelli, Gianfranco Barra, Elena Fiore, Franco Javarone, Angelo Pellegrino, Tomas Arana Giallo, durata 111′ min. – Italia 1979

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Giallo napoletano banner protagonisti

Marcello Mastroianni: Raffaele Capece
Peppino De Filippo: Natale Capece
Ornella Muti: Lucia
Renato Pozzetto: Commissario Voghera
Zeudi Araya: Elizabeth
Michel Piccoli: Victor Navarro
Capucine: suor Angela
Tomas Arana: Walter Navarro
Elena Fiore: donna Filomena
Franco Javarone: Gregorio Sella
Natale Tulli: Albino
Peppe Barra: Giardino
Gennarino Palumbo: suonatore ambulante
Franca Scagnetti: donna all’ospedale

 Giallo napoletano banner cast

Regia Sergio Corbucci
Soggetto Sergio Corbucci
Sceneggiatura Sabatino Ciuffini, Giuseppe Catalano, Elvio Porta
Produttore Achille Manzotti
Fotografia Luigi Kuveiller
Montaggio Amedeo Salfa
Musiche Riz Ortolani
Scenografia Marco Dentici

Giallo napoletano banner recensioni

L’opinione di zombi dal sito http://www.filmtv.it

Corbucci sui titoli di testa ci dice le sue intenzioni col fermo immagini sulle immagini di hitchcock e totò. fare un giallo che insieme ai brividi di paura alterni siparietti comici. per quanto mi riguarda l’intento è riuscito e giallo napoletano è ormai un classico della cinematografia popolare italiana. io poi ci sono particolarmente attaccato, in quanto era uno dei miei preferiti in gioventù, che non vedevo da tempo tra l’altro. ma non penso che la riuscita del film di corbucci sia da attribuire esclusivamente “al cast chilometrico”. innanzitutto è interessante la scelta e la decisione del regista di affondare le origini del mistero nel non lontanissimo passato del paese. un mistero che si dipana piano piano fino al finale debitore di un ben più nobile parente invero, ma che lo omaggia amichevolmente senza la sensazione di plagio decidendo di far emergere un omicidio che si pensava e credava sepolto nel passato. un passato che ha deciso di riemergere grazie ad un cattivo rapporto genitoriale, incitato dalla vendetta più che trentennale nato da un amore e un affetto tradito. quindi non solo l’avidità di una progenie corrotta nel corpo, ma un senso di vendetta corrotta anch’esso ma nello spirito, dalla mancanza di giustizia. poi naturalmente come non citare il cast, veramente stellare. dal protagonista indimenticabile di marcello mastroianni, assolutamente a suo agio nei panni del maestro di mandolino raffaele capece, ad un’ornella muti che si è doppiata da sè con accento partenopeo e che ci regala uno stacco di coscia tra i più belli nel mondo di celluloide. dal gregorio sella di franco javarone al caratterista che interpreta l’inquietante ‘a bbestia. musica di riz ortolani che ha saputo creare un pezzo(quello del ricatto) che inquieta e fa malinconia allo stesso momento. per me un pezzo importante del nostro cinema.
L’opinione del sito http://www.ilmiovizioèunastanzachiusa.wordpress.com

(…) Simpatica e riuscita commistione tra il giallo e la commedia ottimamente diretta da Sergio Corbucci che, un anno dopo “La mazzetta”, torna nuovamente a girare un suo film a Napoli. Il cast è assolutamente strepitoso, a partire da un ottimo Marcello Mastroianni (che si esprime in un dialetto napoletano più che credibile) al quale si affiancano stelle di prima grandezza quali la bellissima Zeudy Araya, Michel Piccoli e Ornella Muti. Abbiamo inoltre un brillante Renato Pozzetto nei panni del commissario e il grande Peppino De Filippo, qui alla sua ultima interpretazione (morirà l’anno dopo), più un nutrito stuolo di facce napoletane assolutamente meravigliose (citiamo per tutti il criminale Franco Javarone e il sessualmente ambiguo biscazziere Peppe Barra). In questo film vediamo una Napoli diversa, una Napoli stranamente poco solare e molto cupa che fa da sfondo ad una storia intricatissima fatta di ricatti e omicidi; d’altronde Corbucci stesso ci introduce al racconto mostrando, nei titoli di testa, un cartellone sul quale campeggiano affiancati i volti di Alfred Hitchcock e di Totò, quasi a simboleggiare le due anime e le due facce della medaglia della città stessa. Perfino il mandolino, visto solitamente come simbolo culturale e di allegria, diventa invece veicolo di morte in una girandola di colpi di scena (forse nel finale anche troppi).(…)
L’opinione di motorship dal sito http://www.davinotti.com

Godibile commedia intrisa di giallo, diretta con energia e maestria da Sergio Corbucci. Stellare il cast: si va da un Mastroianni in formissima e bravissimo (come sempre) passando per un superbo Piccoli e un surreale, divertente Renato Pozzetto fino alle splendide Ornella Muti e Zeudy Araya (quest’ultima più convincente della Muti quanto a recitazione). Tanti caratteristi, tra cui la Scagnetti e Iavarone e ultima apparizione dell’immenso Peppino De Filippo. Assolutamente da non perdere.

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marzo 14, 2014 - Posted by | Commedia | , , , , , , ,

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