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Il buono, il brutto e il cattivo


Il buono, il brutto e il cattivo locandina

Nel 1966 Sergio Leone chiude la trilogia del dollaro con Il buono, il brutto e il cattivo, la sua opera, almeno fino a quel momento, più ambiziosa e sopratutto girata con più mezzi a disposizione. I due fortunatissimi precedenti, Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più gli avevano permesso di poter finalmente disporre di finanziamenti cospicui; così Leone sceglie un cast di più largo respiro, sceglie di girare il film con tempi cinematografici più lunghi e sopratutto esce dai temi trattati nei due film precedenti per parlare della guerra di secessione americana, guardando sia alla storia in se stessa, sia ad un discorso di più ampio respiro, la denuncia degli orrori della guerra, simboleggiata in vari punti del film, da alcuni episodi chiave, come il famoso attacco al ponte, oppure dal campo di concentramento sudista o ancora dalla morte del povero soldatino a cui Biondo porge l’ultima sigaretta.

Il buono, il brutto e il cattivo è la summa dell’arte di Leone, un film bellissimo in larghi tratti, supportato dalla sontuosa recitazione dei tre protagonisti, Eastwood, Van Cleef e il possente Eli Wallach, da una colonna sonora semplicemente stupefacente e da un ritmo che affascina lo spettatore portandolo attraverso gli orrori della guerra in una pazza corsa ad un tesoro rappresentato da 200.000 dollari sepolti dallo sconosciuto soldato Jackson in un cimitero Confederato.

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Clint Eastwood, Biondo

Leone bada molto alla caratterizzazione dei personaggi, e questa volta sceglie due attori con cui ha già lavorato, il solito Clint Eastwood a cui affida il ruolo di Biondo e Lee Van Cleef, a cui affida il ruolo del crudele sergente Sentenza. Il terzo protagonista è uno strepitoso Eli Wallach, che si immedesima così tanto nei panni di Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez da risultare, alla fine, il più bravo dei tre, ammesso che si possa fare una scala di valori di interpretazioni così intense.

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Lee Van Cleef, Sentenza

Per la sceneggiatura del film Leone si era affidato al duo Age e Scarpelli, ma deluso dal risultato, la rimaneggiò totalmente, sostituendo i dialoghi scritti dal duo con altri di suo pugno; è per questo che Il buono il brutto e il cattivo, alla fine, diventa un film assolutamente ascrivibile a Leone, che è libero di modellare la pellicola a suo gusto e piacimento.

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Eli Wallach, Tuco

Anche la selezione degli attori non protagonisti rivela una sapiente, profonda conoscenza dei caratteristi del mondo del cinema: basti pensare alla presenza del solito, bravissimo Luigi Pistilli, che interpreta alla perfezione Padre Pablo Ramirez, fratello di Tuco, oppure alla presenza di Aldo Giuffrè, un intenso Capitano Clinton, l’uomo che morirà con il sorriso sulle labbra dopo aver finalmente visto il maledetto ponte saltare per aria. Ma sono altri i caratteristi degni di menzione: c’è Rada Rassimov, che interpreta Maria, la prostituta; c’è l’immancabile Mario Brega, che è il caporale Wallace….

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I 180 minuti di durata del film, che si apre con Tuco e Biondo soci in una truffa ai danni degli sceriffi, e che si chiude con il famoso Triello, lo scontro finale tra Sentenza, Tuco e il Biondo e successivamente con la splendida sequenza di Tuco con il cappio al collo in bilico su un barile, salvato da un colpo di fucile di Biondo, che lascia all’ex socio metà del bottino, sono tre ore di grande cinema, di grande spettacolo e di grande divertimento.

Wallach gigioneggia per tutto il film, mentre, per una volta, Eastwood e in secondo piano; come racconterà Leone, i rapporti tra i due si deteriorarono per la pretesa di Eastwood di interpretare la parte di Tuco, che in effetti era assolutamente inadatta per Eastwood:
Ci mancò poco che non facesse la parte del Biondo. Dopo aver letto il copione ,trovò in effetti che il ruolo di Tuco fosse troppo importante, che fosse il migliore dei due ruoli. Tentai dunque di ragionarci: “Il film è più lungo degli altri due. Non puoi essere tutto solo. Tuco è necessario per la storia, e resterà come ho voluto che fosse. Devi capire che è il comprimario… e il momento in cui appari tu, è la star che fa la sua apparizione.”[ Eastwood però non fu convinto, dunque Leone, insieme con la moglie, dovette andare in California per tentare una mediazione. La moglie del regista, Carla, ricorda perfettamente: “Clint Eastwood con sua moglie Maggie venne al nostro albergo… io spiegai che il fatto che avesse al suo fianco altri due grandi attori non avrebbe potuto che rafforzare la sua statura. A volte anche una grande star che interpreta un ruolo più piccolo insieme ad altri grandi attori può trarre vantaggio dalla situazione. A volte fare un passo indietro voleva dire farne due avanti.” Mentre le due mogli parlavano, Eastwood e Leone si scontrarono duramente, e il loro rapportò iniziò a incrinarsi. Leone disse: “Se interpreta la parte ne sarò felicissimo. Ma se non lo fa – beh, visto che sono stato io a inventarlo, domani dovrò inventarne un altro come lui.”Dopo due giorni di trattative l’attore accettò di fare il film e volle essere pagato 250.000 $ più il 10% dei profitti dei botteghini in tutti i territori occidentali,un accordo che non trovò contento Leone.”

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A Van Cleef spetta il ruolo più antipatico, quello del crudele Sentenza; l’intepretazione dell’attore è eccellente, e riesce credibile così com’era credibile nei panni del colonnello Douglas Mortimer.
Parlare della trama del film, in fondo, è inutile; chi non ha visto questo capolavoro in una delle tantissime riproposizioni televisive, quello che più conta, nel film, è l’armoniosità della storia, che regge le tre ore di proiezione senza grossi cedimenti, attraverso lo sviluppo delle storie a volte parallele, a volte come destini incrociati, di Tuco, Sentenza e Biondo; Leone si diverte a mostrare le carriere di Biondo e Tuco mentre truffano gli sceriffi con la loro eccezionale abilità con pistole e fucili, mentre Sentenza in effetti è un pò trascurato. La vita di Tuco, gaglioffo si, ma per necessità, come racconterà a suo fratello, padre Ramirez, “dalle nostre parti o muori di fame, o diventi prete oppure bandito: Io ho scelto la via più difficile” viene vista con sguardo ironico ma in fondo affettuoso dal grande regista.

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A completare l’armonia del film, la grandissima colonna sonora, opera di Morricone, questa volta, a differenza delle due produzioni precedenti, preparata in anticipo; come disse Leone, “Ennio non è solo un musicista: è il miglior sceneggiatore dei miei film. Sul set giro con la sua musica, e questo aiuta gli attori ad entrare nell’atmosfera del film, a capire meglio i propri personaggi: ogni tema rappresenta perfettamente le caratteristiche d’un personaggio, il suo spirito. Che sia un sistema vantaggioso, per girare, lo conferma il fatto che anche Kubrick, dopo aver parlato con me, lo abbia adottato; ma non è la musica in generale, a permetterlo: è la musica di Ennio.”

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Mi si consenta un appunto personale.
Tra i western girati da Sergio Leone, Il buono il brutto e il cattivo è quello, a mio personalissimo giudizio, praticamente esente da difetti; Leone, finalmente libero di poter disporre di soldi e mezzi, si diverte a ricostruire scenari e situazioni di largo respiro: basti pensare alla scena epica del ponte, che diventa cruciale per capire anche la psicologia dei due personaggi Tuco e Biondo, che rischiano la vita anche per salvare quella di migliaia di incolpevoli soldati. Se i due lo fanno principalmente per loro tornaconto (Leone bonariamente lascia intendere questo), è indubbio che l’intera scena poteva essere tranquillamente eliminata dal film, senza per questo sminuirlo; al contrario, Sergio Leone intendeva mostrare la brutalità, l’idiozia della guerra, e puntò moltissimo proprio su quelle sequenze.

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Per questo il film lo si ama alla follia, per quella sua commistione perfetta di umorismo nero, di ironia, di avventura che permea, pervade il film dalle prime alle ultime battute, con quella scena finale di Tuco che urla “Biondo, sai di chi sei figlio tu? Di una grandissima puttana” con l’ultima sillaba che scompare sulla scia della magica musica di Morricone.
Il film venne accolto bene dalla critica; l’unica eccezione fu rappresentata da Moravia:
Il film western italiano è nato non già da un ricordo ancestrale bensì dal bovarismo piccolo borghese dei registi che da ragazzi si erano appassionati al western americano. In altri termini il western di Hollywood nasce da un mito; quello italiano dal mito del mito. Il mito del mito: siamo già nel pastiche, nella maniera.”

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Parole di un mediocre scrittore, tra i più sopravvalutati della storia della letteratura e di un pessimo recensore cinematografico.

Il buono, il brutto e il cattivo, un film di Sergio Leone. Con Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Eli Wallach, Aldo Giuffré, Luigi Pistilli, Rada Rassimov, Mario Brega, Enzo Petito, Claudio Scarchilli, John Bartha, Livio Lorenzon, Antonio Casale, Sandro Scarchilli, Benito Stefanelli, Angelo Novi, Antonio Casas
Western, durata 176 (148) min. – Italia, Spagna 1966.

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Il buono il brutto il cattivo banner protagonisti

Clint Eastwood: “Il Biondo”, il buono
Eli Wallach: Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramírez, il brutto
Lee Van Cleef: Sentenza, il cattivo
Mario Brega: Caporale Wallace
Aldo Giuffré: Capitano Clinton
Luigi Pistilli: Padre Pablo Ramírez
Antonio Casale: Jackson, alias Bill Carson
Rada Rassimov: Maria, la prostituta
Maurizio Arena: uomo della banda di Tuco
Luigi Ciavarro: uomo della banda di Tuco
Saturno Cerra: uomo della banda di Tuco
Antonio Molino Rojo: Capitano Harper
Enzo Petito: Milton, il proprietario dell’emporio
John Bartha: sceriffo
Al Mulock: Elam, il cacciatore di taglie monco
Livio Lorenzon: Baker
Antonio Casas: Stevens
Claudio Scarchilli: membro della banda di Sentenza n° 1
Sandro Scarchilli: membro della banda di Sentenza n° 2
Benito Stefanelli: membro della banda di Sentenza n° 3
Lorenzo Robledo: membro della banda di Sentenza n° 4
Aldo Sambrell: membro della banda di Sentenza n° 5
Angelo Novi: monaco giovane
Frank Braña: cacciatore di taglie ad inizio film
Saturno Cerra: cacciatore di taglie ad inizio film
Sergio Mendizábal: cacciatore di taglie biondo
Manuel Boliche Bermudez: cacciatore di taglie
Chelo Alonso: moglie di Stevens
Víctor Israel: Sergente della Confederazione
Josè Terron: Thomas Larsen
Antonito Ruiz: Figlio di Stevens
Jesùs Guzmàn: proprietario dell’albergo
Rafael López Somoza: Vecchio sergente
Romano Puppo: Israel
William Conroy: Giovane Confederato

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Regia Sergio Leone
Soggetto Sergio Leone, Luciano Vincenzoni
Sceneggiatura Sergio Leone, Luciano Vincenzoni, Age & Scarpelli, Sergio Donati (non accreditato)
Produttore Alberto Grimaldi
Casa di produzione PEA (Produzioni Europee Associate), Arturo González Producciones Cinematográficas, S.A, Constantin Film Produktion GmbH
Distribuzione (Italia) PEA (Produzioni Europee Associate)
Fotografia Tonino Delli Colli
Montaggio Eugenio Alabiso, Nino Baragli
Effetti speciali Eros Bacciucchi, Giovanni Corridori
Musiche Ennio Morricone
Scenografia Carlo Simi, Carlo Leva
Costumi Carlo Simi
Trucco Rino Carboni, Rino Todero

Il buono il brutto il cattivo banner doppiatori

Enrico Maria Salerno: Il Biondo, Il buono
Carlo Romano: Tuco Benedicto Pacifico Juan Maria Ramirez, il brutto
Emilio Cigoli: Sentenza, il cattivo
Renato Turi: Wallace, cacciatore di taglie biondo
Pino Locchi: Capitano Clinton, Jackson
Nando Gazzolo: Padre Pablo Ramirez
Giuseppe Rinaldi: Capitano Harper
Rita Savagnone: Maria
Nino Pavese: Sceriffo
Luigi Pavese: Stevens
Mario Pisu: Baker
Oreste Lionello: Sergente Sudista
Lauro Gazzolo: Milton
Bruno Persa: Sergente della Confederazione
Glauco Onorato: Elam
Sergio Tedesco: Cacciatore di taglie calvo
Massimo Turci: Tenente Nordista
Gianfranco Bellini: Monaco giovane
Gino Baghetti: Frate
Giorgio Capecchi: Prete nel deserto
Luciano De Ambrosis: Uomo di Tuco
Stefano Sibaldi: Mezzo-soldato
Cesare Barbetti: Fotografo

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Il buono il brutto il cattivo banner recensioni

Il parere del Morandini
Durante la guerra di Secessione (1861-65) il Biondo, bounty-killer un po’ romantico, Tuco, vendicativo fuorilegge messicano, e Sentenza, cinico assassino a pagamento, si associano, senza alcuna fiducia reciproca, per recuperare un tesoro nascosto in un cimitero. Profanatore del western, il più tipico genere del cinema USA, ma anche risolutamente critico perché quasi sempre ha tradito la vera storia della nazione, trasformandola in mito, Leone chiude la “trilogia del dollaro” con il suo film più ambizioso e costoso, più ironico e beffardo. Non a caso l’ha scritto con Luciano Vincenzoni e Age & Scarpelli, grandi specialisti della commedia: il tema del denaro è sempre legato alla morte violenta, ai cadaveri; la guerra è un banditismo organizzato; non c’è differenza tra nordisti e sudisti: tutti e 3 i protagonisti (uno nel 1°, due nel 2° della trilogia) sono mossi dalla rapacità, pur in modi diversi.
L’opinione di piernelweb dal sito http://www.mymovies.it
Magistrale epilogo della “trilogia del dollaro”, con il quale Leone ridisegna i confini del genere western; confessato e assoluto riferimento per numerosi cineasti di successo delle nuove generazioni. Nei suoi tempi dilatati, nell’esilarante intensità ed efficacia dei dialoghi, nel coinvolgente meccanismo di un’avida caccia al tesoro, Leone esalta l’epica del racconto incasellando a ripetizione sequenze e battute che sono entrate di prepotenza nella storia del cinema. Intrecciando i destini convergenti dei tre protagonisti, “Il buono, il brutto, il cattivo” eleva i personaggi a icone cinematografiche in grado di suscitare un’impatto emotivo e un coinvolgimento nello spettatore di rara frequenza. Il messicano Tuco, interpretato da un favoloso Eli Wallach, miscela esplosiva di simpatia e brutalità, è una prova evidente della potenza che il cinema può avere nel segnare l’immaginario e creare leggenda. Leone impreziosisce la sua opera contestualizzandola nel tragico scenario della guerra civile americana, ingigantendo il contrasto, che si ripete nella storia, tra l’egoismo/spirito di sopravvivenza individuale e le ideologie collettive. Superfluo citare l’indimenticabile colonna sonora di Morricone. Per tecnica e perfezione visiva resta indelebile nella memoria l’intero finale, dall’amaro episodio del ponte, alla forsennata ricerca nel cimitero, al mitico duello a tre fino all’ irresistibile controfinale. Cosa chiedere di più?
L’opinione di Bluebaster dal sito http://www.filmtv.it
Bellissimo, un capolavoro western senza tempo del grande Sergio Leone!
L’avrò visto decine di volte in tempi passati ma stasera me lo sono gustato nuovamente alla tv ed ora posso dargli il voto che merita…
L’odissea di due fuorilegge, tallonati da un terzo, che si ritrovano sbattuti tra le due fazioni della Guerra di Secessione Americana…un buddy movie western come quello che rivedremo in “Lo chiamavano Trinità” ma qui serio e cinico, nonostante qualche incursione di ironia qua e la!
Regia magistrale ma sopratutto delle interpretazioni, da parte di tutti persino le comparse, che meritano di essere nella storia del Cinema (Eli Wallach a mio avviso il migliore).
Inutile spendere altre parole sulla famosissima colonna sonora di Morricone o sulla deliziosa fotografia di quei tempi.
Tanti ma tanti morti, la crudeltà di quella guerra è mostrata limpida (toccante il capitano che vede esplodere il ponte prima di morire) con gli occhi di chi l’ha vissuta, suo malgrado, dal dentro ,ma senza combatterla!
Moltissime le scene memorabili, molte anche divertenti, gli sguardi e sopratutto i dialoghi senza tempo.

L’opinione di cheftony dal sito http://www.filmscoop.it
E’ considerato il più grande film western della storia; non credo di poterlo confermare per il semplice fatto di aver visto ben pochi western, ma Il buono, il brutto, il cattivo è decisamente qualcosa di epico.
Clint Eastwood interpreta il solito avventuriero senza nome, soprannominato Biondo, ed è “il buono” del titolo, nonostante sia completamente privo di scrupoli. Pistolero abilissimo con l’immancabile sigaro in bocca, il biondo è in società con un’autentica canaglia da western, il bandito Tuco Ramirez, vale a dire “il brutto”: Tuco, ricercato per 2000 $, si lascia catturare per farsi portare alla forca e poi farsi liberare in extremis dal biondo, con la sua classe al fucile. E intanto, la taglia su Tuco aumenta sempre più, con i due che dividono a metà i soldi…
Intanto, un mercenario, “il cattivo” (ma detto Sentenza), è alla ricerca del soldato confederato sotto falso nome Bill Carson, il quale avrebbe nascosto da qualche parte ben 200.000 $; sulle tracce di Carson si ritrovano per caso anche il biondo e Tuco, ma ognuno dei tre possiede informazioni imprescindibili da quelle degli altri e devono allearsi per arrivare a scoprire l’ubicazione dei 200.000, mentre imperversa la Guerra di Secessione americana e quindi i tre, oltre ad essere impegnati in un personale scontro in cui nessuno può fidarsi di nessuno, devono guardarsi le spalle dai soldati e dagli orrori della guerra…
La durata del film può sembrare eccessiva, ma le tre ore volano, grazie all’innumerevole numero di scene e battute memorabili e all’impeccabile caratterizzazione dei tre protagonisti, che ci porta ad essere indecisi sul tifo fra il biondo e Tuco, continuamente soci ed ex-soci, ugualmente bastardi e simpatici.
Eli Wallach e Lee Van Cleef sono eccellenti, persino Clint mostra notevoli miglioramenti, mentre la tecnica di Leone si è decisamente affinata e regala inquadrature perfette, toccando l’apice con un finale perfetto in ogni fotogramma, aiutato, come in tutta la durata del film, dalle musiche di Ennio Morricone, che coronano alla grande il “triello” finale nel cimitero, in cui Leone infila primissimi piani sugli intensi sguardi dei protagonisti e dà lezioni di montaggio, creando una suspense degna di un thriller.
L’opinione di herrkinski dal sito http://www.davinotti.com
Capolavoro della “trilogia del dollaro” di Leone. Si può davvero parlare di “grande epopea western”, per uno di quei rari film in cui non si vorrebbe mai arrivare al finale, tanto sono belli e appassionanti (e dire che dura già tre ore!). Tre interpreti perfetti, uno più bravo dell’altro, fotografia eccellente, narrazione scorrevole e ricca di continue trovate spettacolari, sprazzi d’umorismo mai fuori luogo, momenti di tensione ben congegnati.. Un capolavoro indiscusso del cinema, da gustare e rigustare all’infinito. Imprescindibile.

Il buono il brutto il cattivo banner citazioni

* Quando cerco qualcuno lo trovo sempre. Per questo mi pagano. (Sentenza)

* Chi mi frega e poi non mi ammazza, vuol dire che non ha capito niente di Tuco. (Tuco)

* Non basta una corda a fare un impiccato. (Sentenza)

* Ecco, questi sono i tuoi cinquecento dollari. Ah già, dimenticavo. Lui me ne ha dati mille, sai… Voleva che io ti ammazzassi… Il guaio è che quando uno mi paga gli porto sempre a termine il lavoro e tu dovresti saperlo. (Sentenza)

* Di tutte le più luride fetenti porcate che… (Tuco)

* Che ingrato, dopo tutte le volte che t’ho salvato la vita. (Il buono) [Il buono abbandona Tuco nel deserto]

* Sto cercando un mezzo sigaro, con dietro la faccia di un gran figlio di cagna alto, biondo e che parla poco. (Tuco) [Parlando del buono]

* Gli speroni si dividono in due categorie: alcuni passano dalla porta, altri dalla finestra. (Tuco)

* Io dormirò tranquillo perché so che il mio peggior nemico veglia su di me. (Il buono)

* Non lo conosci e lo chiami al buio? (Sentenza) [Parlando di Bill Carson, riferendosi alla sua donna]

* Eh certo che anche per uno come me è una gran cosa sapere che pioggia o vento, da qualche parte c’è un piatto di minestra calda che ti aspetta. (Tuco)

* I tipi grossi come te mi piacciono, perché quando cascano, fanno tanto rumore. (Tuco)

* Non vorrei essere nei panni del tuo amico, sai; più forte canta il coro, più forte pesta Wallace. (Un detenuto) [Parlando al buono, riferendosi a Tuco]

* Quando si spara, si spara, non si parla. (Tuco)

* Ogni pistola ha la sua voce, e questa la conosco. (Il buono) [riferendosi a Tuco]

* Vado, l’ ammazzo e torno. (Tuco) [riferendosi a Sentenza]

* Chi possiede più bottiglie per ubriacare i soldati e mandarli al macello, quello vince. Noi e quelli dall’altra parte del fiume abbiamo solo una cosa in comune: la puzza dell’alcool. (Il capitano nordista alcolizzato)

* Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava. Tu scavi. (Il buono) [riferendosi a Tuco]

* Levati la pistola e mettiti le mutande. (Il buono)

* È un bel tipo mio fratello… Ah sì, perché non te l’avevo detto, ma il capo qui è mio fratello. Insomma, a Roma c’è il Papa e qui c’è mio fratello. (Tuco)

* Riconosci quest’occhiello biondo? Mettici dentro il collo! (Tuco) [Mostrando al “buono” un cappio] Deve reggere il peso di un maiale. (Tuco)

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settembre 14, 2009 - Posted by | Capolavori | , , ,

11 commenti »

  1. […] l’articolo originale: Il buono, il brutto e il cattivo Segnala presso: Tags: Benedicto, Campo Di Concentramento, Clint Eastwood, Colonna Sonora, […]

    Pingback di Il buono, il brutto e il cattivo | BNotizie Magazine | settembre 14, 2009 | Rispondi

  2. Peccato averlo visto solo una volta in vita mia. Rimedierò con la visione di ciò che non ho ancora visto della mia nuova e neanche tanto personale Top 100, per la quale tanti si sono lamentati dell’assenza di film italiani. Leone lo ascriverei nel meglio che il cinema italiano ha espresso negli anni ’60, al pari della commedia all’italiana di Tognazzi, Gassman, Risi e pochi altri.
    Un saluto.

    Commento di agegiofilm | settembre 17, 2009 | Rispondi

  3. *Agegio*
    Non so quante volte l’ho rivisto, ma ogni volta scopro qualcosa.
    Un’inquadratura,un’espressione,un dialogo…..
    E’ uno dei capolavori del cinema,se dovessi stilare una mia classifica lo metterei tra i primi dieci.
    Ciao

    Commento di paultemplar | settembre 17, 2009 | Rispondi

  4. Che dirti…detesto Sergio Leone, e non c’e’ un solo suo film che mi piaccia. Li ho visti quasi tutti, ma e’ stata dura 😦

    Commento di silvianovabellatrix | ottobre 31, 2011 | Rispondi

    • Per questa tua affermazione meriteresti l’esilio perpetuo in un’isola della Patagonia meridionale in compagnia di trichechi e foche.
      Ma ti voglio bene e debbo perdonarti 🙂 🙂

      Commento di paultemplar | ottobre 31, 2011 | Rispondi

  5. Beh dai, altri gusti li abbiamo simili 😉

    Commento di silvianovabellatrix | ottobre 31, 2011 | Rispondi

    • Infatti ti ho assolto preventivamente 🙂
      Hai scelto come parte del nick il personaggio più odioso di HP, Bellatrix Lastrange o il nome dell’omonima stella?
      Propendo per la seconda ipotesi 🙂

      Commento di paultemplar | ottobre 31, 2011 | Rispondi

  6. Il mio nick?? Manco sapevo chi fosse Bellatrix Lastrange…:( No, se ti interessa sapere come l’ho partorito leggi qui :http://silvianovabellatrix.wordpress.com/2008/07/06/perche-novabellatrix/ 😉

    Commento di silvianovabellatrix | ottobre 31, 2011 | Rispondi

  7. Sono finito qui cercando il nome dell’attore che interpreta il “mezzo soldo” che vende informazioni a Sentenza… Però c’è soltanto il doppiatore. Qualcuno sa chi sia?
    Grazie.

    Commento di Gas75 | febbraio 25, 2016 | Rispondi

  8. Film bello come pochi. Siamo al top assieme a C’era una volta il west.

    Commento di Anonimo | ottobre 16, 2018 | Rispondi

    • Assolutamente e totalmente in sintonia 🙂

      Commento di Paul Templar | ottobre 16, 2018 | Rispondi


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