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I predatori dell’arca perduta


I predatori dell'arca perduta locandina

Il professor Jones è sulle tracce di un amuleto d’oro custodito in una caverna nella impenetrabile giungla del Perù; riuscito ad identificare il luogo dove è nascosto, Indiana (questo il nome del Professore) Jones, dopo aver superato trappole mortali si vede soffiare il prezioso reperto dal professor Belloq, che riesce a sottrarglielo grazie all’aiuto di una tribù locale. Jones riesce per miracolo a sfuggire ai letali indios e rientra al Marshall College di New Britain (Connecticut), dove riprende l’insegnamento.

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Un giorno arrivano, nel College, due agenti della sicurezza, che rivelano al professor Jones che i nazisti (siamo nel 1936) sono ormai vicinissimi al recupero dell’Arca dell’Alleanza, uno dei manufatti più ricercati al mondo, il poto nel quale vennero conservati i frammenti delle tavole della legge, i dieci comandamenti, scritti dal dito di Dio e affidati a  Mosè. L’unico tassello mancante ai nazisti è l’amuleto di Ra, custodito dall’amico di Indiana Jones Abner Ravenwood, che risulta disperso tra le montagne del Nepal.

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L’oggetto, un disco forato, permetterebbe di individuare, una volta posizionato su un bastone cerimoniale, l’esatta ubicazione dell’Arca, custodita nella sala delle anime della perduta città di Tanis, in Egitto.
Giunto in Nepal, Jones incotra Marion, figlia di Abner Ravenwood, sua ex fidanzata, poco propensa a cedergli il medaglione; ma l’arrivo dei nazisti fa precipitare la situazione e i due fuggono portandosi dietro il prezioso reperto. L’azione si sposta quindi in Egitto, dove Jones scopre che Belloq, al soldo dei nazisti, è riuscito ad individuare Tanis, anche se non conosce l’esatta posizione del pozzo delle anime.

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Dopo una serie incredibile di colpi di scena, Jones trova l’Arca, che però viene requisita dai nazisti, e traportata in un’isola dove Belloq, con un complesso cerimoniale, provvederà ad aprirla. Avventurosamente, Indiana Jones arriva anche lui sull’isola, ma viene fatto prigioniero con Marion, legato con la donna ad un palo e costretto ad assistere al trionfo del suo rivale. Che però si rivela una trappola mortale: all’interno dell’Arca c’è solo polvere, e sopratutto c’è una forza soprannaturale, che si sprigiona e distrugge Belloq e i suoi soldati. Jones e Marion così ritornano a Washington, dove consegnano l’Arca nelle mani dell’Intelligence, che nega loro però il diritto di esaminarla: il prezioso reperto finirà in un enorme deposito.

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Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta (titolo definitivo dato dal regista al film) è più che un film, il manifesto programmatico del film d’avventura: azione, ritmo incalzante, suspence, colpi di scena a raffica, cambio veloce di inquadrature, effetti speciali. Il tutto condito dal perfetto phisique du role di Harrison Ford, assolutamente straordinario nelle vesti del professore/archeologo/avventuriero

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Un film molto bello, che lascia con il fiato sospeso per i continui capovolgimenti a cui si assiste: e come già detto una parte importante l’ha avuta Ford, che per fortuna di Spielberg, il regista, e di george Lucas, il re Mida produttore del film, ebbe la parte dopo che Tom Sellek fu costretto a rinunciarvi.

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Una fortuna davvero, perchè non oso pensare a come il morbido e inespressivo Sellek avrebbe reso l’ironia, la simpatia, di Indiana Jones, personaggio che non basa la sua forza su una sola dote specifica, ma sulla summa derivata dalla sua abilità, dalla sua cultura e perchè no, su quell’aria un tantino da faccia di bronzo che lo contradistingue.
Spielberg, reduce dal trionfo di Incontri ravvicinati del 3° tipo e dal tonfo clamoroso di 1941 allarme ad Hollywood dirige, nel 1981, il film che rappresenta per lui il ritorno non solo al tanto amato film d’avventure, ma anche una patente di ritrovata credibilità, che gli permetterà di metter mano a progetti ambiziosi, come Et e sopratutto Il colore viola.

Grazie ad una sapiente scelta delle location, al ritmo serrato, al cast perfetto, Spielberg ottiene un risultato finale probabilmente al di sopra delle più rosse speranze della produzione, che vide centuplicati i risultati economici investiti: nella sola stagione 1981 il film incassò oltre 220 milioni di dollari,e a tutt’oggi è uno dei film più redditizi di tutti i tempi.

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Indiana Jones, i predatori dell’arca perduta, un film di Steven Spielberg. Con Harrison Ford, Karen Allen, John Rhys-Davies, Alfred Molina, Paul Freeman. Ronald Lacey, Denholm Elliott, Wolf Kahler
Titolo originale Raiders of the Lost Ark. Avventura, durata 115 min. – USA 1981.

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I predatori dell'arca perduta banner personaggi

Harrison Ford: Indiana Jones
Karen Allen: Marion Ravenwood
Paul Freeman: Rene Belloq
Ronald Lacey: Toht
John Rhys-Davies: Sallah
Denholm Elliott: Dott. Marcus Brody
Alfred Molina: Satipo
Wolf Kahler: Col. Dietrich
Don Fellows: Col. Musgrove
William Hootkins: Magg. Eaton
Fred Sorenson: Jock
Sonny Caldinez: Mean Mongolian
Tutte Lemkow: Imam
Souad Messaoudi: Fayah
George Harris: Katanga

I predatori dell'arca perduta banner doppiatori

Michele Gammino: Indiana Jones
Paila Pavese: Marion Ravenwood
Sandro Iovino: Rene Belloq
Sergio Fiorentini: Toht
Renato Mori: Sallah
Sergio Rossi: Dott. Marcus Brody
Mauro Gravina: Satipo
Gianfranco Bellini: Col. Musgrove
Gianni Marzocchi: Magg. Eaton

I predatori dell'arca perduta banner cast

Regia:     Steven Spielberg
Soggetto:     George Lucas e Philip Kaufman
Sceneggiatura:     Lawrence Kasdan
Produttore:     Frank Marshall
Produttore esecutivo:     George Lucas e Howard Kazanjian
Fotografia:     Douglas Slocombe
Montaggio:     Michael Kahn e George Lucas (non accreditato)
Effetti speciali:     Industrial Light & Magic
Musiche:     John Williams
Scenografia:     Norman Reynolds

novembre 9, 2009 - Posted by | Avventura | , ,

2 commenti »

  1. Credo che questo film abbia segnato un’epoca;purtroppo il secondo film (Il tempio maledetto) è di qualità inferiore mentre decisamente affascinante è L’ultima crociata.Dell’ultimo Indy è meglio non parlare.
    Ylva, mi piacerebbe tu collaborassi con il sito, con qualche recensione 🙂

    Commento di paultemplar | novembre 10, 2014 | Rispondi

  2. E allora mandami una lista di cose che vorresti elaborare e mandamela via mail 🙂

    Commento di paultemplar | novembre 10, 2014 | Rispondi


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