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Incontri molto… ravvicinati del quarto tipo


Incontri molto… ravvicinati del quarto tipo locandina

Una bella professoressa di astrofisica, che insegna all’università e vive in campagna accudita da una giovane cameriera veneta sogna di incontrare gli extraterrestri.
Tre giovani studenti, che bramano la loro insegnante, decidono così di affittare dei costumi da alieni incluse delle finte armi aliene e irrompono nella casa di campagna, dove, con la scusa di studiare il corpo umano, finiscono per approfittare della situazione.
A correre in aiuto della professoressa è un vicino, con una bella e giovane moglie.
Una volta andato via il vicino, i tre dapprima avranno rapporti con la professoressa e con la cameriera, infine con la vogliosa vicina.

Incontri molto ravvicinati 14 Maria Baxa

L’imbroglio verrà scoperto, con buona pace di tutti.
Incontri molto… ravvicinati del quarto tipo si caratterizza per una serie interminabile di primati; è il film più scombinato, peggio recitato, più trash della cinematografia italiana, a pari merito con un altro film delirante, La croce delle sette pietre.

Incontri molto ravvicinati 15

Incontri molto ravvicinati 1

Un film nel quale già dalla trama, scopertamente boccaccesca, si capisce in che genere di film ci si appresta ad imbattersi.
Tutto è chiaro dopo poche battute; i tre goliardici giovinastri, vestiti da improbabili marziani, intendono godersi le grazie di Emmanuelle (la professoressa), che già nel nome rimanda all’eroina della Arsan, e finiscono anche per godere di quelle della cameriera di Emmanuelle, la solita disinibita e improbabilissima veneta Monica Zanchi e quelle della bella Marina Daunia, moglie del cornuto vicino della professoressa.

Incontri molto ravvicinati 4

Incontri molto ravvicinati 5

Mario Gaiazzo, che intendeva fare una parodia del fortunato film di Spielberg Incontri ravvicinati del terzo tipo, sceneggia una sguaiata, becera e improbabile commedia erotica, ma non fa in tempo a dirigerla per un incidente accaduto sul set del film.
Viene quindi sostituito da Gianfranco Baldanello, che si arrangia con i pochi soldi della produzione ( e si vede), usando come set una casa di campagna e il vicino fiume.
Il film, alla fine, deve essere costato quanto una brioche con cappuccino, visto che di attori se ne contano dieci, che gli effetti speciali consistono in tre costumi anche divertenti, con la prolunga fallica sull’elmo dei marziani, che di costumi se ne usano pochi, visto che le tre protagoniste sembrano avere una speciale allergia a tutti i tipi di tessuto.

Incontri molto ravvicinati 2Monica Zanchi

Incontri molto ravvicinati 3

Il prodotto finale è un pasticcio erotico in cui non si può davvero salvare nulla, tant’è vero che nel corso degli anni il film è diventato un’icona del cinema di serie Z, una vera perla trash ricordata sopratutto per qualche ardita scena dello stesso.
Una delle quali vede impegnate in un rapporto saffico la Baxa e la Zanchi, le due vere protagoniste del film, con un primo piano in cui la Zanchi bacia le parti intime della Baxa; una scena al calor bianco, nella quale non sembrano essere state usate controfigure.

Incontri molto ravvicinati 6

La pellicola si snoda quindi tra gli approcci dei tre furbacchioni ai danni delle due donzelle, che alla fine scopriranno la verità dando il via ad un’orgia in cui i tre giovinastri, già paghi di aver goduto delle loro grazie, nonchè di quelle della moglie del vicino, sembrano farsi onore fino in fondo.
Una esaltazione del trash, quindi.

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Incontri molto ravvicinati 8

Le battute sono davvero inqualificabili, come alcune sequenze destinate a diventare un esempio di quello che in un film non si deve mai fare; basti ricordare una delle scene iniziali, nella quale i tre pseudo marziani fanno spogliare la povera Emanuelle e le girano intorno parlando un linguaggio fatto di fischi e parolacce (fischi molto umani, del resto, quelli che si emettono per ammirazione di una bella figliola) oppure alcune battutacce degne dei film di Pierino.
Il finale è quanto di più trash si potesse immaginare per una pellicola già di per se povera di trovate; i 5 protagonisti si consolano in gruppo, con primi piani delle facce estasiate dei ragazzi.
Parlare di recitazione, a questo punto, non ha alcun senso.

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Maria Baxa, la Emmanuelle professoressa ingenua e disponibile, ha dalla sua un bel fisico, due begli occhi verdi e null’altro, mentre la Zanchi espone il suo corpo efebico con grande naturalezza e spigliatezza, non mostrando alcun pudore anche nelle scene più ardite.
In ultimo la Daunia è forse tra le tre quella che sembra più a suo agio, nei panni della vogliosa moglie del vicino; il suo fondo schiena, ripreso più volte, è davvero da antologia.
Filmaccio brutto e inguardabile in tutti i sensi, quindi.
Paradossalmente, diventato uno dei film trash più ricercati in assoluto.

Incontri molto… ravvicinati del quarto tipo, un film di Mario Gariazzo e Gianfranco Baldanello,con     María Baxa, Maria Daunia, Mario Maranzana, Monika Zanchi, Erotico Italia 1978

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Incontri molto ravvicinati 13

Incontri ravvicinati banner protagonisti

María Baxa     …     Emmanuelle
Mónica Zanchi    …     Monica
Mario Maranzana    …     Carmelo
Marina Daunia    …     Maddalena
Jimmy il Fenomeno    …     Jimmy
Alessio Pigna    …     Alessio
Orazio Donati    …     Orazio
Calogero Buttà    …     Calogero

Incontri ravvicinati banner cast

Regia Mario Gariazzo
Sceneggiatura Mario Gariazzo, Thomas Lang
Fotografia Aldo Greci
Montaggio Vincenzo Tomassi
Musiche Alessandro Alessandroni

luglio 27, 2010 - Posted by | Erotico | , , , ,

2 commenti »

  1. ”con tre sigari volanti siamo scesi dalle stelle e alla cara Emanuelle le faremo un bel cadeau lei che studia le galassie lei che studia i buchi neri se son finti se son veri… ” come colonna sonora è tutto un programma, a confronto ARRAPAHO è QUARTO POTERE !!! penso che il cachet di jimmy il fenomeno (peraltro recita in 30 secondi a dir tanto) sia mezzo budget del film, comunque ha un suo fascino il film, anche se è di serie Z !!!

    Commento di giorgio | marzo 24, 2011 | Rispondi

  2. è un gran film per ridere di ogni dogma cinematografico dall’estetica alle inquadrature, dal linguaggio alla struttura della storia. è sapientemente costruito per renderlo quello che è: una perla del trash italiano anni 70 molto più valido di tanti altri film appartenenti a questo genere e fin troppo osannati.
    Gli amanti del trash se ne innamoreranno, chi apprezza la comicità surreale sorriderà degli stereotipi nella storia, i soliti bacchettoni rabbrividendo urleranno la loro arida critica priva di ogni spontaneità cercando di soffocare il desiderio inconscio di ridere e di fare irruzione nella casa di una avvenente astrofisica, disposta a tutto per la scienza, vestiti da copia brutta di Dart Veder.
    A mio parere è da trashcineforum a pieni titoli. chi vorrà lo vedrà!

    Commento di ste | dicembre 21, 2011 | Rispondi


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