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I giorni impuri dello straniero


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Rimasta vedova per una strana malattia che le ha portato via il marito, Anne Osborne vive ora con il figlio adolescente Jonathan in una grande casa con vista sulla baia.
E’ sola Anne, consumata dal ricordo del marito; passa le sue serate in solitudine, struggendosi nel ricordo del marito e indulgendo ogni tanto all’autoerotismo sia per supplire alla mancanza di affetto, sia per calmare i sensi di giovane donna rimasta troppo presto sola.
Attraverso un buco nel muro, Jonathan ogni tanto spia la madre: non è l’unica stranezza di questo ragazzo, che si è anche legato ad una banda di pari età che propaganda una strana fede di ispirazione nazista e che chiede fedeltà assoluta.

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Il capo infatti insegna loro l’ideale dell’ordine puro e perfetto della vita, un comportamento assolutamente subalterno verso quelle che sono le sue idee e principalmente l’obbedienza assoluta.
Una prova del controllo assoluto che il capo ha sui suoi adepti è l’ordine che da a Jonathan, di portargli cioè il gatto di casa che verrà crudelmente vivisezionato e gettato nella baia.
Un giorno nella baia approda il Belle, una nave che proviene dall’Asia; Anne conduce Jonathan con se ad una visita del Belle e qui i due conoscono Jim Cameron, un marinaio che influenza immediatamente madre e figlio.
Se Anne è attratta fisicamente e sentimentalmente da Jim, Jonathan vede in lui un uomo misterioso e affascinante, un vero e proprio eroe che in qualche modo supplisce nella fantasia del ragazzo alla mancanza del padre.
I rapporti fra i tre si stringono; Anne finisce per diventare l’amante di Jim mentre Jonathan si affeziona all’uomo suscitando però nel capo della banda un forte rancore verso il ragazzo.
Il capo infatti non tollera che qualcuno possa sminuire la sua autorità.
Nel frattempo Jim deve ripartire e la cosa lascia il vuoto nella vita di Anne.

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I due tuttavia si mantengono in contatto per via epistolare e la vita sembra scorrere in una animazione sospesa:la donna attende con ansia e con amore il ritorno dell’uomo che ama mentre Jonathan è sempre più succube della banda.
Jim torna e l’amore tra i due scivola verso la conclusione naturale, il matrimonio.
Ma per Jonathan la cosa ha un effetto devastante.
E’ finita, volatilizzata l’aura di mistero che avvolgeva Jim, il mito si è dissolto e l’uomo appare al ragazzo come una persona qualsiasi e da questo momento le cose prendono una direzione imprevedibile e drammatica…
I giorni impuri dello straniero, bizzarro titolo italiano dato al film di Lewis John Carlino, regista e sceneggiatore di The Sailor Who Fell from Grace with the Sea è tratto dal romanzo di Il sapore della gloria di Yukio Mishima, del quale riprende l’impianto narrativo cambiandone però l’ambientazione.
Si passa infatti dal Giappone alle coste dell’Inghilterra, da Yokohama ad una zona non meglio specificata mentre cambiano anche le descrizioni delle personalità dei due protagonisti del film.
Infatti mentre il protagonista del romanzo,Ryuji Tsukazaki è un uomo che ha seri problemi di ambientazione fuori dal contesto in cui vive, la sterminata azzurrità del mare e ha grosse difficoltà nell’inserimento sociale sulla terraferma, Fusako Kuroda ,la vedova, ha una vita agiata ma solitaria un po come la Anne descritta nel film.Terzo personaggio della storia è Noboru Kuroda, adolescente, rimasto orfano di padre a 9 anni e diventato completamente succube delle teorie di Jefe, un personaggio anarcoide con velleità da capo che teorizza una vita scevra da compromessi, del tutto insofferente dei miti della società adulta.

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Questi personaggi sono quindi portati da Carlino in Occidente, in un mondo e in una cultura completamente differenti; il regista sceglie consapevolmente di evitare l’aria fortemente erotica del romanzo a favore di un impianto cinematografico più sfumato, nel quale la parte preponderante è costituita proprio dalla storia d’amore tra Anne e Jim mentre parallelamente assistiamo alla nascita dell’asocialità di Jonathan e dei suoi amichetti, allo sviluppo di un complesso edipico del ragazzo e infine, nella parte più drammatica della pellicola, alla decisione di eliminare fisicamente il povero Jim, reo di aver in qualche modo tradito l’ideale di Jonathan che vede Jim come uomo scevro dai compromessi tipici del mondo degli adulti.
Il film scorre tutto su questo doppio binario.
La parte sentimentale del legame fra i due adulti si contrappone fatalmente al perverso mondo di Jonathan e dei suoi amici; carlino dedica molto tempo, forse troppo, al legame tra Anne e Jim, alla loro storia d’amore, semplificando all’osso le motivazioni che spingono Jonathan ad allontanarsi da Jim, da quell’uomo e da quella amicizia che il ragazzo sente venir meno per motivi però che nel film restano solo abbozzati.
Film che tuttavia resta in buon equilibrio sino alla fine, quando il dramma si compierà e una volta tanto la tragedia soppianterà il tradizionale happy end di molte commedie sentimentali.Il dramma è in agguato e si staglia netto contro le immagini idilliache della baia, tra tramonti romantici e sogni di un futuro che per Anne e Jim non ci sarà mai.

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In conclusione, un buon film, con un andamento oscillante che però tiene; a parti noiose il regista alterna momenti di macabra suspence immergendo il tutto in splendidi paesaggi naturali.Il cast è fondamentalmente di contorno ai tre personaggi principali, ovvero Anne interpretata da una bravissima e inaspettatamente sexy Sarah Miles, un tenebroso Kris Kristtoferson nel ruolo di Jim e Jonathan Kahn, che interpreta con misura Jonathan.
Un film davvero raro nella versione italiana; non ho trovato nulla in rete ne in streaming ne in download mentre è presente in una bella e vivida riduzione in divx da digitale sui p2p

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I giorni impuri dello straniero
Un film di Lewis John Carlino. Con Kris Kristofferson, Sarah Miles, Jonathan Kahn Titolo originale The Sailor Who Fell from Grace with the Sea. Drammatico, durata 104′ min. – Gran Bretagna 1976

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I giorni impuri dello straniero banner protagonisti

Sarah Miles: Anne Osborne
Kris Kristofferson: Jim Cameron
Jonathan Kahn: Jonathan Osborne – Numero Tre
Margo Cunningham: Mrs. Elizabeth Palmer
Earl Rhodes: Capo – Numero Uno
Paul Tropea: Numero Due
Gary Lock: Numero Quattro
Stephen Black: Numero Cinque

I giorni impuri dello straniero banner cast

Regia Lewis John Carlino
Soggetto Yukio Mishima
Sceneggiatura Lewis John Carlino
Fotografia Douglas Slocombe
Montaggio Antony Gibbs
Musiche Johnny Mandel
Scenografia Ted Haworth, Brian Ackland-Snow e Lee Poll

I giorni impuri dello straniero banner recensioni

L’opinione del Morandini

Una giovane donna inglese ha una relazione con un amabile marinaio. Con l’aiuto di quattro compagni, il geloso figlio adolescente, succubo di un morboso amico, castra l’intruso con un complicato rito macabro. La vicenda di Gogo no eiko (Il sapore della gloria), romanzo accesamente erotico del giapponese Yukio Mishima, è stata trasferita in una località costiera inglese. È un film diseguale, ma qua e là non privo di impressionante fascino macabro.

L’opinione di Buiomega 71 dal sito http://www.davinotti.com

Sinuoso e affascinante drammone, che mischia sottotese pulsioni incestuose, atmosfere echeggianti The wicker man, lontani sentori serradoriani della maladolescenza ferina e vendicativa. Bellissime location marinare, supportate dalla notevole fotografia di Douglas Slocombe e una certa morbosità che lascia il segno. A volte allucinato e febbrile, con alcuni momenti tediosi, ma crudele quanto basta per farsi apprezzare. Insopportabile la canzone cantata da Kris Kristofferson. Comunque da recuperare e da rivalutare. Buona la regia di Carlino.

L’opinione di Lucius dal sito http://www.davinotti.com

Ha un figlio perverso ma stenta a crederlo, perchè ogni scarrafone è bello a mamma soja. Il regista si concentra su questi, analizzandone la morbosa psicologia, il resto è ordinaria vita di coppia. Una pellicola curiosa incentrata sul piccolo saccentone che si crede adulto e agisce da adulto, ma con una mentalità deviata. Sprazzi di macabro aleggiano per tutta la durata. Il rientro nella normalità non è sempre facile.

L’opinione del sito http://www.cinemaepsicoanalisi.com

Il regista trasferisce il romanzo Il sapore della gloria di Yukio Mishima sulla costa inglese e dirige una pellicola a doppia velocità: anonima e piatta quando narra la sdolcinata storia d’amore tra Anne e Jon ed inquietante ogni qual volta entrano in campo Jonathan e gli altri componenti della setta segreta. Il regista ci mostra in più occasione come il loro piccolo capo, un ragazzino despota ed autoritario li maltratta e li umilia, li chiama per numero ed al loro minimo accenno di ribellione, minaccia di degradarli. Nel corso degli incontri il capo espone loro le sue farneticanti elucubrazioni e, per dimostrare che occorre arrivare sempre al centro delle cose, dopo aver avvelenato un gatto, lo disseziona chirurgicamente e gli estrae il cuore. Il regista lascia sullo sfondo i motivi che spingono Jonathan ad uccidere così crudelmente Jon e, l’atmosfera raggelante che circonda l’ignaro Jon, mentre beve del thè avvelenato, contrasta con lo splendido panorama che fa da scenario al macabro omicidio.

 

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“Dormi bene, caro.”
La madre chiuse a chiave dall’esterno la camera di Noboru. Chissà cosa pensava di fare nel caso fosse scoppiato un incendio: certo, si riprometteva di riaprirla subito. E se, a causa del calore, il legno si fosse ingrossato e la vernice fosse colata nella toppa della serratura? Scappare dalla finestra? Ma il terreno di sotto era lastricato e il secondo piano di quella casa allampanata disperatamente alto.
Tutta colpa sua, di Noboru. Era sgattaiolato fuori di notte, istigato dal “capo”, di cui non aveva voluto rivelare il nome.
Quella casa di Yokohama – l’indirizzo preciso era: Nakaku, Yamatemachi, Yatozakaue – era stata costruita dal padre e poi rimodernata dalle forze d’occupazione americane che l’avevano requisita: ogni camera del secondo piano aveva uno stanzino da bagno, cosicchè essere rinchiuso in una di esse non era poi tanto scomodo. Ma per un tredicenne, diventava un’umiliazione tremenda.

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 Yukio Mishima 

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Maggio 17, 2014 - Posted by | Drammatico | , ,

1 commento »

  1. impuro davvero!

    Commento di cooksappe | Maggio 17, 2014 | Rispondi


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