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L’ultimo spettacolo


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Per parlare di L’ultimo spettacolo, di Peter Bogdanovich, film del 1971, parto dalle considerazioni finali. Siamo di fronte ad uno dei capolavori assoluti del cinema, un film di straordinaria bellezza, che unisce il lirismo delle immagini ad una visione nostalgica, commossa ma anche irriverente e critica di un mondo dissolto, quello della frontiera americana, vista nelle vite comuni di un gruppo di persone che abitano una cittadina del Texas.

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Un film che per una volta tratteggia con sicurezza, con commossa partecipazione, le vite ordinarie degli abitanti, attraverso ritratti a volte impietosi, ma sempre delicatamente commossi, di persone che in fondo hanno fatto la storia e la vita di quella complessa,a volte icomprensibile realtà che sono gli states. Un omaggio nostalgico anche ad un certo cinema, definitivamente tramontato come l’ultimo spettacolo a cui assistono i due protagonisti pricipali del film, gli amici Douane e Sonny, sibolo di un legame forte, tenuto assieme anche dalle piccole cose della vita, come la visione di un film.

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Girato in bianco e nero, con un uso magistrale della camera, che spesso indugia sui primi piani, e con dissolvenze delicate, mai brusche. Il lirismo di Bogdanovich, la sua straordinaria capacità di parlare per immagini si esplicita in numerose scene, alcune delle quali di livello eccelso, come la sequenza finale della morte di Billy, o il dialogo tra Sonny e Lois, con l’onnipresente vento che spazza impetuoso il paesino, quasi un evento cosmico che trascina, con se, speranze,illusioni e vite dei protagonisti, in un malinconico revival di quello che era e non c’è più, ma anche di quello che poteva essere e non è stato.

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Texas, anni 50. In un piccolo centro di frontiera, si intrecciano le vite dei vari abitanti, tutti legati da rapporti di amicizia più o meno profondi. I giovani del paese, tra i quali i due amici Sonny e Douane, sognano improbabili avventure erotiche con le donne. Mentre Sonny è legato a Charlene, una ragazza che ha l’unico scopo di farsi sposare, Douane è legato sentimentalmente a Jacy, una bella e ricca ragazza, la più desiderata del paese.

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La vita dei due giovani ruota attorno alla sala da biliardo di Sam, che è anche proprietario della tavola calda e della sala cinematografica, unico divertimento che offra la cittadina. L’uomo è anche il padre del giovane Billy, un ragazzo ritardato, legato però profondamente a Sonny, che ricambia la sua amicizia. Le giornate della cittadina passano con pigrizia, così come le serate: sono le vite dei protagonisti a mostrare l’unico segno di vivacità; così vediamo Lois, la madre di Jacy, stringere una relazione adulterina con l’unico uomo interessante del paese, e assistiamo alle sue lezioni di comportamento alla figlia.

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Un giorno proprio Lois metterà in guardia la ragazza dal suo legame con Douane, un ragazzo simpatico ma povero: Jacy farà debito tesoro dei consigli della madre, recandosi dapprima ad una festa in piscina, dove supererà l’imbarazzo die ssere nuda davanti ad altri giovani, e intrecciando relazioni con altri uomini. Mentre il tempo scorre lentamente, Sonny intreccia una relazione con Ruth, la quarantenne moglie del suo allenatore di football, mentre Jacy, dopo aver avuto un rapporto con Douane, decide di lasciarlo per andare a studiare in un college.

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La morte di Sam priva Sonny di uno dei suoi punti fermi; l’uomo lo lascia proprietario della sala da biliardo, e Sonny, supinamente, finisce per far ruotare la sua vita attorno al piccolo universo che ha sempre conosciuto. Douane, dopo la delusione subita da Jacy, si arruola per la guerra di Corea, mentre Jacy seduce Sonny e cerca di farsi sposare durante un viaggio in un altro stato. ma non sarà così, perchè il padre di Jacy la riporterà indietro, mentre Sonny si troverà costretto a litigare con Douane che lo considera un tarditore.

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Ma l’amicizia prevale, nonostante Douane ferisca l’amico in una rissa; mentre proprio Douane sta per partire per la Corea, i due si concedono una visione dell’ultmo film proiettato in paese: Il giovane parte verso il destino ignoto della guerra, e a Sonny capita di dover assistere alla morte casuale dell’unico amico rimasto, Billy, travolto da un camion mentre al solito, spazzava la strada. a Sonny non resta altro che rifugiarsi dalla sua amante Ruth, qasi a cercare rifugio in qualcosa di conosciuto.

Film, come già detto, di straordinaria intensità, con momenti di grandissimo cinema. Il bianco e nero infonde al film il sapore della malinconia, dell’era così, del come eravamo;tutto ruota attorno ad un cast di ottimi attori. Bravissimi Jeff Bridges (Douane), Timothy Bottoms( Sonny), la bellissima Cybill Shepherd  ( l’arrivista Jacy),  Ben Johnson (Sam il leone), Ellen Burstyn (Lois Farrow, la madre di Jacy). Qua e la, dalla radio dello scassatissimo furgone di sonny, capita di ascoltare nostalgiche canzoni d’epoca, come  Cold, Cold Heart cantata da Tony Bennett, Give Me More, More of Your Kisses ,cantata da Lefty Frizzell, Wish You Were Here (cantata da Eddie Fisher,Blue Velvet  cantata da Tony Bennett,You Belong To Me  cantata da Jo Stafford.

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Il film vinse 2 Premi Oscar 1972: per il miglior attore non protagonista (Ben Johnson) e la miglior attrice non protagonista (Cloris Leachman), che nel film è Genevieve, la donna della tavola calda. E’ stato scelto con altre 500 pellicole per essere conservato nel National Film Registry, che conserva film culturalmente, storicamente o esteticamente significativi.

L’ultimo spettacolo, un film di Peter Bogdanovich. Con Jeff Bridges, Ellen Burstyn, Cloris Leachman, Timothy Bottoms, Ben Johnson.Cybill Shepherd, Sam Bottoms
Titolo originale The Last Picture Show. Drammatico, durata 118 min. – USA 1971.

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L'ultimo spettacolo banner personaggi

Timothy Bottoms: Sonny Crawford
Jeff Bridges: Duane Jackson
Cybill Shepherd: Jacy Farrow
Ben Johnson: Sam the Lion
Cloris Leachman: Ruth Popper
Ellen Burstyn: Lois Farrow
Eileen Brennan: Genevieve
Clu Gulager: Abilene
Sam Bottoms: Billy
Sharon Ullrick: Charlene Duggs
Randy Quaid: Lester Marlow
Joe Heathcock: lo sceriffo
Bill Thurman: Coach Popper
Gary Brockette: Bobby Sheen

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Regia Peter Bogdanovich
Soggetto Larry McMurtry (romanzo)
Sceneggiatura Peter Bogdanovich e Larry McMurtry
Produttore Stephen J. Friedman
Produttore esecutivo Bert e Harold Schneider
Casa di produzione Columbia Pictures
Fotografia Robert Surtees
Montaggio Donn Cambern, Peter Bogdanovich (non accred.)
Musiche Musiche non originali
Scenografia Polly Platt e Walter Scott Herndon

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agosto 6, 2009 - Posted by | Capolavori | , , , , , ,

6 commenti »

  1. […] Fonte: https://filmscoop.wordpress.com/2009/08/06/lultimo-spettacolo/ Segnala presso: Tags: Anni 50, Ben Johnson, Bianco E Nero, Charlene, Cloris Leachman, Cose Della Vita, E La Vita, Ellen Burstyn, Frontiera, Jacy, La Ragazza, Notturno, Peter Bogdanovich, Piccole Cose, Sam Bottoms, Sequenza, Sonny, Spettacolo, Timothy Bottoms, Ulrick […]

    Pingback di L’ultimo spettacolo | BNotizie Magazine | agosto 6, 2009 | Rispondi

  2. Strano, Strano, trovare questo gioiello in mezzo a tanti titoli CultTrash. Complimenti, mi stupisci !!!
    Ciao

    Commento di Franz | gennaio 2, 2011 | Rispondi

    • In questo sito ci sono anche Arancia meccanica, Novecento, Apocalypse now,Ultimo tango a Parigi, Jesus Christ superstar, solo per citarne alcuni.
      Ovviamente tendo a privilegiare film poco conosciuti o dimenticati, o anche semplicemente trash, perchè il cinema è magia, anche quando si parla di film di serie z
      🙂

      Commento di paultemplar | gennaio 2, 2011 | Rispondi

      • esatto tutto il cinema è magia, mi permetto di consigliare la trilogia di herschell gordon lewis, penso sia il capostipite dello splatter (blood feast, 2000 maniacs, color me blood red), io li ho trovati solo in inglese e ci capisco relativamente poco, ma le facce e le espressioni di quegli attori anni 60 superano il potere del linguaggio

        Commento di giorgio | gennaio 6, 2011

  3. Ottimo commento, comunque la vincitrce del premio Oscar interpreta Ruth, non Genevieve. Silvio Dalla Pria

    Commento di Silvio Dalla Pria | agosto 5, 2011 | Rispondi


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