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Belfagor,il fantasma del Louvre


Belfagor

C’è un’intera generazione cresciuta con un incubo televisivo indotto.

E’ la generazione dei nati dopo la prima metà degli anni 50,quella cioè che ha davvero assistito ai primi passi del nuovo media,la televisione.
Genere di lusso riservato a pochi intimi dapprima,la tv divenne,dopo l’inizio degli anni sessanta,un bene alla portata di molte tasche.
Il boom economico permise,agli italiani,di comprare quello che era,con l’auto,il frigo e la lavatrice,il sogno di ogni famiglia.
La tv iniziò la sua diffusione capillare nelle famiglie di ogni ceto sociale,e con essa nacquero i primi programmi cult.

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Tra questi,ce ne fu uno che creò più scalpore,e che divenne il simbolo delle paure, e della voglia di mostrarsi più grandi che nella realtà tra il popolo televisivo degli under 14,ma non solo: Belfagor.
Belfagor ovvero il fantasma del Louvre,era una produzione televisiva francese,con attori poco conosciuti a livello cinematografico,fatta eccezione per Juliette Greco.
Divenne,ben presto,il programma più seguito in assoluto della televisione italiana,con punte di share,diremmo oggi,pari al 100% degli spettatori.

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E non solo perché c’era un solo canale.
Le famiglie,la sera,restavano unite in trepida attesa,ben oltre la fatidica soglia temporale del Carosello,vero e proprio spartiacque per i bambini di ogni età.
Per una volta,il “ a letto dopo Carosello” veniva tacitamente ignorato,consentendo ai più piccoli di seguire il complesso svolgimento della trama dello sceneggiato.
Che,detto francamente,anche se con il senno di poi,era di una lentezza quasi esasperante.
Ma la figura del fantasma mascherato,vestito di nero,dalla forza sovrumana,calamitò le attenzioni di tutti,grandi e piccini,a dispetto anche della sua lentezza;il fantasma del Louvre divenne uno spauracchio,un incubo notturno per bambini di ogni età.

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Che spesso chiudevano la serata nel lettone dei genitori,tra le due rassicuranti figure di mamma e papa.
In attesa,ovviamente,della puntata successiva.
Difficile spiegare a d un ragazzo di oggi cosa abbia realmente rappresentato Belfagor per un’intera generazione:era il fascino del proibito,la paura ancestrale,la sfida,il terrore inconscio,la voglia di mostrare,ai grandi,la mancanza di paura.
Era curiosità mista a coraggio,incoscienza,timore e molto altro.

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Divenne ben presto argomento di discussione,con scommesse tra grandi e piccoli sul reale ruolo del fantasma,su chi si celasse dietro la figura mascherata.
I più scafati naturalmente,man mano che la storia proseguiva,erano arrivati ad una conclusione abbastanza scontata;i piccoli no.
Per loro,quella figura inquietante,era la proiezione delle proprie paure,l’esorcismo del babau,del gatto mammone,di tutte quelle figure orrorifiche e terribili che i grandi creavano per spaventare i piccoli,per farli dormire presto,la sera.

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O per incutere loro paura indotta verso i pericoli della vita.
Strano destino di uno sceneggiato.
Divenne ben presto un nuovo spettro;un nuovo nemico da temere,la sera,quando i bambini si infilavano sotto le coperte.
“O dormi o faccio venire Belfagor”,era la frase ricorrente.

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Dello sceneggiato in se mi occuperò prossimamente.
Ne parlerò in maniera diffusa,perché la trama è complessa.
In questo piccolo spazio mi interessa intrigare i miei amici,coloro che,come me,sia addormentavano la sera con la pura terribile di vedere proiettata,vicino la finestra,la porta,l’inquietante figura ammantata di nero.
Il fantasma di Belfagor,alto nel suo mantello nero,con quella maschera di legno inespressiva,immobile.
Una paura che non ci ha mai abbandonati.

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Belfagor banner personaggi

Juliette Gréco: Luciana Borel/Stéphanie Borel
René Dary: Commissario Ménardier
François Chaumette: Boris Williams
Sylvie: Lady Hodwin
Paul Crauchet: Gautrais, guardiano del Louvre
Christine Delaroche: Colette Ménardier
Yves Rénier: André Bellegarde
George Staquet: Folco
René Alone: Doublet
Yves Bureau: Ménard
Jacky Calatayud: un bambino
Paul Cambo: Parusseau
André Dumas: Bertrand
Germaine Ledoyen: Madame Pinolet
Muni: Louise Gautrais
Palau: Graindorge
Jacques Berger: Dottor Bellay
Andrée Champeaux: Madame Balagnac
Nicolas Vogel: Bernard Charel
Robert Burnier: Dottor Marbeau
Christian Lude: Robert Borel
Marcelle Ranson-Hervé: Marie Borel
Isaac Alvarez: Belfagor (controfigura)
Etienne De Swarte: Sabourel

Belfagor banner episodi

01. Il fantasma del Louvre (Le Louvre)
02. Il segreto del Louvre (Le secret du Louvre)
03. I Rosa Croce (prima parte) (Les Rose-Croix – Part One)
04. I Rosa Croce (seconda parte) (Les Rose-Croix – Part Two)
05. Appuntamento col fantasma (Le rendez-vous du fantôme)

Belfagor locandina 2

Belfagor locandina 1

Belfagor l'ispettore

Belfagor foto 1

luglio 11, 2008 - Posted by | Serie tv | , , ,

6 commenti »

  1. Giovanni XXIII, Il Papa Buono

    Commento di filomeno | luglio 12, 2008 | Rispondi

  2. Lo ricordo,anche se ero davvero piccolo;così come ricordo belfagor,che non ci faceva dormire la notte…..l’hai mai visto?

    Commento di paultemplar | luglio 13, 2008 | Rispondi

  3. Quanta paura da bambina!!!!

    Commento di Lilith | marzo 24, 2010 | Rispondi

  4. Premessa: devo avere visto qualche frammento di una replica, da piccolo. Risultato: incubi ricorrenti.
    Visto qualche anno fa, grazie a YT: una delle delusioni più grandi della mia storia di spettatore. A parte l’inizio ambientato nel museo (sembra un altro sceneggiato), il resto è un thrillerino soporifero e per nulla affascinante o morboso. Noi abbiamo saputo fare di meglio.

    Commento di Fabio Patanè | dicembre 19, 2016 | Rispondi

    • Io l’ho visto nel 1964,quando la sola maschera di Belfagor terrorizzava i bambini.Ovviamente parliamo di oltre 50 anni fa e le cose sono cambiate.Oggi neanche una bomba terrorizza piu nessuno

      Commento di Paul Templar | dicembre 19, 2016 | Rispondi

      • Io non mi riferivo semplicemente alla quota-paura (il costume del fantasma rimane inquietante), quanto alla qualità dello sceneggiato in sé.

        Commento di Fabio Patanè | dicembre 19, 2016


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