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Ufficiale e gentiluomo


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Due Oscar su quattro nomination e due Golden Globe su otto nomination sono il palmares di Ufficiale e gentiluomo, film molto furbo e conseguentemente fortunato costruito a tavolino su una storia che ammicca un po a cenerentola (ma in questo caso non c’è il principe) e un po a La bella e la bestia ( la bestia non è un nobile, non è affatto brutto, anzi)
Un grandissimo successo di pubblico e per una volta una discreta accoglienza di critica, cosa abbastanza rara per un film che tocca principalmente le corde dei sentimenti, frutto di quell’alchimia misteriosa che fa si che alcune storie finiscano per conquistare la platea.
Ufficiale e gentiluomo ha indiscutibilmente alcuni punti cardine di grande effetto sui quali è costruita la storia di Zack Mayo, il giovane di umili origini che per sfuggire ad una vita miserabile sceglie di redimersi e costruire il suo futuro nella marina degli Stati Uniti e quella di Paula Pokrifki, la bella di identiche umili origini che lavora in una cartiera e che riuscirà a far capire a Mayo il valore dei sentimenti.
Una storia d’amore, una storia di riscatto, una di amicizia.

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Su qesti tre temi Taylor Hackford costruisce quindi una storia armonica e ben guidata dall’inizio alla fine, sempre giocata in bilico tra i buoni sentimenti dei protagonisti da una parte e sulla disciplina, sull’educazione e sulla formazione dall’altra.
La trama in breve:
Zack Mayo è un giovane che vive in un collegio dopo la morte di sua madre; la vita nella struttura non lo soddisfa quindi sceglie di seguire suo padre, un sergente di marina che passa la sua vita tra donne e alcool.
Mayo vuole riscattarsi dall’ambiente in cui ha praticamente sempre vissuto e nonostante lo scetticismo del padre decide di iscriversi ad una scuola per diventare ufficiale di marina e pilota d’aerei.
I primi tempi del corso d’addestramento sono durissimi.
Il sergente Foley, un addestratore duro e implacabile si rivela per Zack un osso durissimo; l’uomo infatti ha il compito di evidenziare le debolezze degli uomini a lui affidati e non esita a usare tutti i trucchi e tutta la sua autorità per mettere in crisi i suoi allievi, convinto così di forgiare non solo dei buoni piloti, ma degli uomini atti alla disciplina e con un codice d’onore ben preciso.

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Zack stringe una forte amicizia con Sid, un giovane collega a cui pulisce le scarpe e lucida gli alamari in cambio di lezioni su una materia che Zack stesso conosce poco, finendo poi per estendere la cosa agli altri partecipanti al corso.
Scoperto da Foley, che vorrebbe il suo abbandono del corso, Zack reagisce con forza e da quel momento viene sottoposto ad un durissimo e implacabile addestramento personale da parte del sergente.
Contemporaneamente Zack e Sid conoscono e frequentano due ragazze del posto,Paula e Lynette,con le quali hanno una relazione libera e senza apparenti coinvolgimenti sentimentali.
Sid però finisce per innamorarsi di Lynette, la quale è più interessata alla carriera del giovane che al suo amore.
Per Zack l’addestramento continua, implacabile.

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La volontà,la grinta, il desiderio di riscatto finiscono per avere la meglio anche sulla volontà di Foley e Zack si appresta quindi a ultimare il corso.
Ma Sid, ingannato da Lynette che gli fa credere di essere incinta, decide di lasciare il corso cosa che scatena la rabbia della donna, che lo lascia.
Deluso e umiliato, Sid si uccide.
Zack, convinto che il responsabile del suicidio dell’amico sia opera del durissimo addestramento di Foley, affronta quest’ultimo in un combattimento di arti marziali sul ring, finendo però sconfitto.
Il corso termina e Zack è finalmente ufficiale: si è reso conto che senza Foley non avrebbe trovato la grinta e la forza per superare il corso stesso e glielo dice ricavandone in cambio un “Togliti dalle palle Mayo
In sella alla sua moto, con la divisa bianca immacolata e impeccabile, Zack va verso la cartiera dove lavora Paula e in mezzo ad un tripudio di lacrime e appalusi delle colleghe della ragazza, la prende in braccio e la porta via con se mentre in sottofondo si sentono le note di Up Where We Belong cantata da Joe Cocker e Jennifer Warnes.

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Non c’è il cavallo bianco, ma c’è la moto; il principe è un ufficiale di marina che porta via la sua cenerentola verso un futuro assieme.
Happy end e applausi del pubblico.
Perchè le storie a lieto fine in fondo sono quelle che permettono di sognare, perchè abbiamo visto una storia di redenzione che è giunta a compimento nonostante i fatidici ostacoli e perchè anche la carogna Foley ci sta simpatico.
Il successo del film naturalmente non dipende solo dalla storia accattivante.
Il regista di Santa Barbara, Hackford che in seguito girerà Due vite in gioco (Against All Odds) (1984) e Il sole a mezzanotte (1985) è un ottimo mestierante; ha senso del ritmo e della misura e in più è anche un uomo fortunato.
Si, perchè affida la parte principale, quella di Zack Mayo a Richard Gere, che fino a quel momento aveva avuto parti defilate, ad eccezione del ruolo di protagonista in American gigolò.E Gere lo ripaga alla grande, con un’interpretazione misurata e magistrale, con la quale otterrà un enorme successo sopratutto fra il pubblico femminile.E pensare che Gere era stato un ripiego, dopo il rifiuto di Travolta di prendere parte al film…

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Per la parte femminile sceglie la sconosciuta Debra Winger, non certo una bellissima ma dal volto dolce e tranquillizzante, non una vamp ma una ragazza “normale”
La scelta però più pregnante è quella di Louis Gossett Jr. che interpreta in modo impareggiabile lo scorbutico e durissimo sergente Foley; la sua interpretazione incanta tutti e nella serata degli Oscar del 1983 sarà suo l’Oscar per il migliore attore non protagonista.
Bellissima la colonna sonora che vincerà anch’essa un Oscar.
Up Where We Belong composta da Jack Nitzsche, Buffy Sainte-Marie e Will Jennings e cantata da Joe Cocker e Jennifer Warnes diverrà un evergreen e rimarrà indissolubilmente legata alle immagini finali del film, vera icona di romanticismo ripresa un’infinità di volte da molti autori.
Un film forse un tantino ruffiano ma sicuramente accattivante e piacevole, costruito con abilità e divenuto con il temo quasi un simbolo di quegli anni ottanta spensierati e pieni di speranza.
Il film è presente in rete in una bella versione sia audio che visiva all’indirizzo http://www.cb01.tv/ufficiale-e-gentiluomo-1983/

Ufficiale e gentiluomo

Un film di Taylor Hackford. Con Richard Gere, Louis Gossett jr, Debra Winger, David Keith, Robert Loggia,Victor French, David Caruso, John Laughlin, Tony Plana, Lisa Eilbacher, Lisa Blount, Harold Sylvester, Grace Zabriskie, Bill Stewart, Tommy Petersen, Mara Scott Wood, David Greenfield, Dennis Rucker, Jane Wilbur, Buck Welcher, Vern Taylor, Elizabeth Rogers, David R. Marshall, Gary C. Stillwell, Tee Dennard, Norbert M. Murray, Daniel Tyler, William Graves, Brian D. Ford, Michael C. Pavey, Keith J. Haar, Pia Boyer, Danna Kiesel, Jeffrey P. Rondeau, Michael Lee Bolger, Mark L. Graves, Meleesa Wyatt, Jo Anna Keane, Samuel M. Pace, Marvin Goatcher Titolo originale An officer and a gentleman. Drammatico, durata 124 min. – USA 1981.

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Ufficiale e gentiluomo banner protagonisti

Richard Gere: Zack Mayo
Debra Winger: Paula Pokrifki
Louis Gossett Jr.: sergente Emil Foley
David Keith: Sid Worley
Lisa Blount: Lynette Pomeroy
Lisa Eilbacher: Casey Seeger
Tony Plana: Emiliano Santos Della Serra
Harold Sylvester: Perryman
David Caruso: Topper Daniels
Robert Loggia: Byron Mayo
Victor French: Joe Pokrifiki
Grace Zabriskie: Esther Pokrifiki
Ron Hayes: Midshipman
Tommy Petersen: Zack da ragazzo
Luigi La Monica: Zack Mayo
Roberta Paladini: Paula Pokrifki
Vittorio Di Prima: sergente Emil Foley
Loris Loddi: Sid Worley

Ufficiale e gentiluomo banner doppiatori
Liliana Sorrentino: Lynette Pomeroy
Simona Izzo: Casey Seeger
Mauro Gravina: Emiliano Santos Della Serra
Tonino Accolla: Topper Daniels
Diego Michelotti: Byron Mayo
Ada Maria Serra Zanetti: Esther Pokrifki

Ufficiale e gentiluomo banner cast

Regia Taylor Hackford
Soggetto Douglas Day Stewart
Sceneggiatura Douglas Day Stewart
Produttore Martin Elfand, Douglas Day Stewart
Casa di produzione Lorimar Film Entertainment
Distribuzione (Italia) Paramount Pictures
Fotografia Donald E. Thorin
Montaggio Peter Zinner
Effetti speciali Joseph P. Mercurio
Musiche Mark Knopfler, Jack Nitzsche, Buffy Sainte-Marie, ZZ Top, Van Morrison
Scenografia Philip M. Jefferies, James L. Berkey
Costumi Rita Riggs, Laurie M. Riley
Trucco Jerry O’Dell, Marina Pedraza, Jim Gillespie

Ufficiale e gentiluomo banner citazioni

Sergente Emil Foley: Da dove vieni soldato?!
cadetto: Da Oklahoma City, Oklahoma! Signore!
Sergente Emil Foley: Due cose sole vengono vengono dall’Oklahoma: tori e checche! Io non vedo le corna, quindi devi essere una checca!

Zack Mayo: Non la dimenticherò mai sergente.
Sergente Emil Foley: Lo so.
Zack Mayo: Non ce l’avrei mai fatta senza di lei. Grazie sergente.
Sergente Emil Foley: Levati dalle palle Mayo.

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Ufficiale e gentiluomo locandina sound

1 – Main Theme from “An Officer and a Gentleman” – Jack Nitzsche
2 – Up Where We Belong – Joe Cocker & Jennifer Warnes
3 – Hungry for Your Love – Van Morrison
4 – Tush – ZZ Top
5 – Treat Me Right – Pat Benatar
6 – Be Real – The Sir Douglas Quintet
7 – Up Where We Belong – Joe Cocker & Jennifer Warnes
8 – Love Theme from “An Officer and a Gentleman” – Lee Ritenour
9 – Tunnel of Love – Dire Straits
10 – Intro Music To “Tunnel Of Love Extract” From: The Carousel Waltz
11 – The Morning After (Love Theme) – Jack Nitzsche

Ufficiale e gentiluomo banner recensioni
L’opinione del Morandini

Zack Mayo figlio di madre suicida e di padre donnaiolo e ubriacone, decide di rifarsi una vita iscrivendosi al corso per piloti militari di jet. Durante il corso (durissimo perché l’istruttore lo prende di mira anche se a fin di bene) conoscerà l’amicizia di un ragazzo di estrazione borghese (che però finirà col suicidarsi) e l’amore sincero di una bella ragazza. Film di successo, tecnicamente ben fatto, con attori ricchi di carisma e tanto di happy-end.

L’opinione di Yosseph dal sito http://www.filmscoop.it

Ampiamente acclamato al momento della sua uscita, Ufficiale e gentiluomo è un racconto senza tempo di romanticismo, amicizia e crescita.
Il protagonista è Zack Mayo (Richard Gere), tormentato personaggio che si arruola nella Marina per dare una direzione alla sua vita ribelle, trovando redenzione nel duro addestramento militare.
La regia è buona, la sceneggiatura è solida, le prestazioni degli attori sono convincenti. Particolarmente meritevole è l’interpretazione di Louis Gossett Jr., perfetto nel suo ruolo di sergente di ferro. La sua è una prova da Oscar.
Il finale è un trionfo di emozioni. Gere è maestoso nella sua bianca uniforme navale, magica è la canzone premio Oscar in sottofondo, Up Where We Belong.
Significativo il messaggio universalmente positivo che scaturisce dalla sfida coi propri demoni: il successo si ottiene con determinazione, duro lavoro e vero cuore.

L’opinione di Maso dal sito http://www.filmtv.it

(…) “Ufficiale e gentiluomo” è però prima di tutto una delle più belle storie d’amore raccontate al cinema e lo si deve tantissimo ad una immensa, stupenda, dolcissima, sensuale, appassionata, leale, romantica Debra Winger al di la di ogni mio aggettivo per apprezzarla nel ruolo di Paola “la polacca”, la ragazza di umili origini che dedica tutto il suo affetto al dannato Zack Mayo senza secondi fini ma solo per amore a prima vista, ci sono delle scene che sono stampate nella mia mente quando vengono inquadrati i due innamorati affiatati come pochi altri sul grande schermo: la scena in cui lui la maltratta mentre lei scoppia a piangere chiedendogli solo di aprirsi un pò, la scena in cui sembrano aver rotto e discutono davanti al juke box mentre sta girando “Tunnel of love” dei Dire Straits dove Debra riesce ad esprimere solo con i lineamenti la delusione di chi è stata messa da parte senza nessuna spiegazione è una sfumatura difficilissima da recitare, la rabbia dipinta sul volto nel momento in cui il suo comportamento viene ingiustamente paragonato a quello di Lynette, la grazia del suo corpo e la passione mentre si morde le labbra nella celeberrima scena d’amore con Gere tanto bella da farti venire il dubbio se non lo abbiano fatto veramente, sono tutte sequenze che esaltano la bravura di questa attrice che ho sempre ammirato infinitamente in ogni sua performance ed è una vergogna che non le fu assegnato un Oscar, uno degli scippi più scandalosi nella storia di questo premio, posso soltanto dire con onestà che la Streep premiata per “La scelta di Sophie” è stata altrettanto grandiosa e credo che la scelta ricadde su di lei per la drammaticità del tema trattato nel suo film. (…)

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Opinioni dal sito http://www.davinotti.com

Il gobbo

Telefonatissimo e stereotipatissimo film di ambiente militare, coi lumpen della provincia americana in cerca di riscatto. Gere virileggia facendo ingrifare le spettatrici, ma come è possibile innamorarsi della già indisponentissima Debra Winger? Ovviamente trionfa nella memoria il trucissimo Lou Gossett, al cui sergente di ferro ruberà qualche tic Kubrick per Full metal jacket. Gran botto della canzone, uguale a Sarà quel che sarà di Tiziana Rivale, carneadica vincitrice del Sanremo ’83!

Cotola

Ci sono tutti gli elementi tipici dei film imperniati sull’istruzione militaresca: il sergente di ferro che plasma e rieduca la recluta ribelle, il soldato debole che non resiste all’addestramento, quello che dopo tanti sforzi riesce a superare la prova più dura e così via. In più ci sono anche le complicazioni sentimentali che faranno felici il gentil sesso. Tutto già visto, tutto già scritto (ma come finirà mai?) eppure funziona alla perfezione. Perfetto Gosset (vincitore dell’oscar) ma anche la Winger e Gere fanno la loro figura.

Tarabas

White trash in cerca di riscatto entra alla scuola piloti della Marina militare; prima fa il furbetto poi diventa un capopopolo e cucca anche la bella del villaggio (Debra Winger ai massimi). Messa così sembra una scemenza, ma il film ha una sua dignità ed è ben interpretato, con Gossett che mette su un personaggio destinato a rimanere impresso e ad influenzare molti altri film. Clichés a piene mani e ruffianeria, anche musicale, senza ritegno, però si vede volentieri. Categoria filmoni, direi.

Markus

Piaccia o no, il film è diventato un culto. Vicenda prevedibile anche alla prima visione, ma c’è una sceneggiatura solida scandita da momenti/meccanismi ineccepibili. Il bel Gere funziona perfettamente, ma il migliore è l’istruttore (Gosset), che è ormai un’icona indelebilmente scolpita nel tempo. Ufficiali, gentiluomini e donne (ignoranti) disposte a tutto pur di averli. La morale che se ne trae è alquanto discutibile, tuttavia – e non ne sono certo – probabile specchio di una realtà provinciale americana di qualche tempo fa.

Capannelle

Soggetto ampiamente sfruttato ma reso in questo caso con ottima efficacia. Se Louis Gosset jr. vinse meritatamente l’Oscar come attor non protagonista (è lui a caratterizzare maggiormente il film), anche Richard Gere è bravo, credibile quanto basta e senza troppa parvenza da “bellone”. Trama, sceneggiatura e musiche sono tipiche del periodo, non hanno pretese da filmone impegnato e non sono per niente originali, ma risultano godibili e indovinate. Discreti i personaggi minori.
Cangaceiro

Dopo tanti anni dalla sua uscita si può ormai definire meritatamente un classico. Il tormentatissimo personaggio di Zack Mayo è il ruolo più interessante della carriera di Gere ed è da lui interpretato nel migliore dei modi (va così così solo quando frigna). La pellicola ha anche altre frecce al suo arco: l’ottima performance di Gossett Jr., l’irresistibile dolcezza di Debra Winger, le varie scene d’addestramento ben confezionate e la colonna sonora d’eccezione. Piuttosto ruffiano il trionfale happy end in cartiera ma si può chiudere un occhio.

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gennaio 8, 2015 - Posted by | Commedia | , , ,

2 commenti »

  1. Film che mette d’accordo maschietti e femminuccie, come Top Gun; ma questo è meglio e si rivede sempre volentieri.

    Commento di lindberg2013 | gennaio 8, 2015 | Rispondi


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