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Svezia inferno e paradiso


Svezia inferno e paradiso locandina 2

Il mito della Svezia, della sua libertà di costumi, il mito del sesso libero e delle donne disponibili, dei paradisi artificiali e della libertà assoluta inserita in una società permissiva e al tempo stesso espressione di un culto, quello della libertà individuale, cullato da società meno evolute di quella svedese.
Una società perfetta, almeno all’apparenza.
Ma cosa si nasconde dietro questo mito, dietro l’efficienza scandinava, dietro quello che sembra essere il sogno di ognuno di noi, la libertà di poter vivere la propria vita e la propria sessualità liberamente, senza i potenti condizionamenti della morale comune?
Se lo chiede Luigi Scattini nel 1968, con Svezia inferno e paradiso, documentario girato proprio nel paese scandinavo,nel quale affronta diverse tematiche che vanno dalla citata sessualità e quindi dai rapporti omosessuali maschili e femminili all’educazione sessuale dei giovani, dalla contraccezione all’aborto, dalla vita sessuale della coppia fino ai porno film non dimenticando però le droghe, l’alcolismo e non ultimo il preoccupante tema dell’elevato numero di suicidi in quello che era considerato, con molta esagerazione, il paradiso sulla terra.

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Scattini obiettivamente indaga a 360°, evidenziando principalmente le potenti contraddizioni esistenti all’interno del sistema più libero del mondo, portando ad esempio si la libertà, ma anche le grosse problematiche legate proprio a quello che sembra essere un eccesso di libertà stesso.
e lo fa in modo talmente convincente che, come raccontò lui stesso “il film fu accolto molto male in Svezia quando uscì. Gli svedesi ne fecero addirittura un caso diplomatico, con proteste ufficiali e minacce che mi impedirono di tornare in Svezia per parecchi anni. Il film fu trasmesso dalla televisione svedese la notte di Natale, grazie alla complicità di alcuni giornalisti che cercavano lo scandalo a tutti i costi.
La pellicola non sarebbe mai dovuta uscire in Svezia. Fu grazie a questa promessa che molti dei protagonisti e diretti interessati accettarono di essere ripresi liberamente. Questi giornalisti trovarono una copia del film in versione inglese presso l’Ambasciata svedese in Francia e la mandarono in onda.”
Anche una società permissiva come quella svedese ha dei tabù, quindi, e la raffigurazione che Scattini ne da dall’esterno non viene apprezzata dagli svedesi stessi.

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Il quadro che Scattini dipinge, fatto di immagini oggettivamente forti per l’epoca in cui venne girato il film/documentario, mostra l’altra faccia della società scandinava, fatta di una libertà di costumi esasperata in senso opposto alle fortissime restrizioni, per fare un esempio a portata di mano, di quella italiana.
Due facce della stessa medaglia in fortissima contrapposizione:libertà (in tutti i sensi) per gli svedesi, condizionamenti a tutti i livelli per la società italiana.
Ovviamente la parte predominante del documentario, che può definirsi a tutto tondo un “mondo movie” la fa il sesso; la dove nel nostro paese la sessualità è vista ancora come qualcosa di peccaminoso, da vivere rigorosamente nel privato con tutti i condizionamenti morali derivanti dall’influenza della chiesa e della morale cattolica, viene illustrata in maniera didascalica l’estrema libertà di costumi della società svedese, la tolleranza verso quello che per il nostro paese erano autentici tabù come il sesso fra adolescenti o l’omosessualità maschile e femminile.
Scattini documenta il tutto con rigore, evitando di compiacere nei limiti del possibile la parte voyeuristica dello spettatore, cercando principalmente di mostrare la realtà svedese attraverso interviste, frammenti visivi ecc. che illustrino in qualche modo lo schema di comportamento degli svedesi.

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Ci riesce talmente bene che il film otterrà un successo rilevante ai botteghini, permettendo al regista, che qui e al suo sesto lungometraggio, di vivere in qualche modo di rendita in attesa di poter mettere in pratica i suoi progetti futuri.
Come ricorda il compianto regista,” Svezia, Inferno e Paradiso in Italia fu vietato ai minori di 18 anni perché conteneva scene “violente” e di “sesso esplicito” che oggi farebbero sorridere anche i bambini. Vedi alcune sequenze quali quelle sulla droga, il club delle donne “particolari”, lo stupro, il rifugio atomico e la violenza dei Ragare… Non dimentichiamoci che l’Italia in quegli anni era ancora molto bigotta e bacchettona.”
In effetti nel film non c’è nulla di scandalizzante usando però un metro di valutazione del tutto moderno.
All’epoca invece un ritratto così naturale della Svezia, le immagini che Scattini usa a corredo diventano un vero fenomeno di costume, tanto che ci fu, come ricorda il regista ” un vero boom per le agenzie di viaggi e per i voli aerei in direzione Stoccolma.”
Curiosa la parte che riguarda il commento sonoro del film, creato dal maestro Piero Umiliani; il tema man-ha man-ha ebbe un lusinghiero successo in tutto il mondo, tanto da essere ripreso dai celebri Muppets.
Ecco un ricordo di Scattini: “Ultimate le riprese del film e rientrato dalla Svezia, chiamai subito il mio amico e grande maestro Piero Umiliani, che ha scritto quasi tutte le musiche dei miei film, e lo portai in sala montaggio per mostragli le prime scene . Dopo pochi giorni, Piero tornò con una musica che secondo lui era perfetta per accompagnare la scena delle giovani ragazze svedesi che dopo aver fatto una sauna (bastu) a circa 80 gradi, uscivano vestite soltanto del loro sudore per rotolarsi sulla neve. Quella musica era Man-ha Man-ha e subito ho capito che non solo il film sarebbe stato un grande successo ma anche quel brano musicale avrebbe avuto un successo strepitoso e internazionale. E infatti ancora oggi, a distanza di quarant’anni esatti, viene eseguita e suonata in tutto il mondo.”

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Rimasto per lunghissimo tempo nell’ombra, il film è stato ridigitalizzato qualche anno fa: purtroppo ancora oggi la versione italiana è di difficile reperimento.
E’ presente sui p2p una versione purtroppo mutila, mentre la versione integrale, con commento in lingua inglese, è disponibile all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=ajl_BzbzRWM

Svezia inferno e paradiso
di Luigi Scattini.Documentario Italia 1968

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Regia: Luigi Scattini
Soggetto: Luigi Scattini
Narrazione italiana: Enrico Maria Salerno
Narrazione inglese:Edmund Purdom
Narrazione francese: Jean Topart
Fotografia: Claudio Racca
Musiche Originali: Piero Umiliani
Produzione : Piero e Mario Bregni
Narrazione (ITA): Enrico Maria Salerno
Narrazione (ENG): Edmund Purdom
Narrazione (FRA): Jean Topart
Fotografia: Claudio Racca
Musiche Originali: Piero Umiliani
Prodotto da: Piero e Mario Bregni

Svezia inferno e paradiso banner recensioni

L’opinione di Undjing dal sito http://www.davinotti.com

Tentativo di de-mitizzare una società che si è -soprattutto in Italia- ritenuta più evoluta ed emancipata di molte altre. Se l’aspetto erotico (trattando di svedesi era inevitabile) prevale sulla narrazione di questo coraggioso (per gli anni) falso documentario, Scattini non glìssa su questioni più audaci ed interessanti (l’aborto, l’emancipazione femminile, la pornografia) da noi, all’epoca, veri tabù. Oltre all’indovinata idea di utilizzare la splendida voce di Salerno a fare da commento, va segnalata la bella musica di Umiliani e la potenza “suggestiva” d’un titolo antitético…

L’opinione di Il gobbo dal sito http://www.davinotti.com

Stra-stra culto! Mentre il grande Enrico Maria Salerno legge con compunzione testi di allucinante moralismo, scorrono immagini a profusione di polpose svedesotte disinibite, delle quali si raccontano i costumi sessuali e la (presunta) alienazione; e quando si passa al tema droga&alcool… Da vedere per crederci. Ma il film è ricordato soprattutto per la colonna sonora di Piero Umiliani, un brano della quale (Mah nà mah nà) è entrato nella storia grazie ai Muppets!

L’opinione di Homesick dal sito http://www.davinotti.com

Nei mondo-movies ciò che è reale e oggettivo si confonde spesso con ciò che non lo è affatto, essendo viziato da luoghi comuni, pregiudizi moralistici e sensazionalismo. Nell’incertezza, dunque, mentre scorrono le immagini di una Svezia tutta nudi, sesso libero in ogni dove, contraddizioni e paradossi (tipo il ladro di auto che viene difeso dalla polizia e il legittimo proprietario finisce in galera), meglio non porsi troppe domande e godersi invece la policroma colonna sonora di Umiliani e il commento divertito e sarcastico di Salerno. Dal libro inchiesta di Enrico Altavilla.

L’opinione di Fauno dal sito http://www.davinotti.com

Tabù, ipocrisia e bigottismo nostrani sono deleteri per l’amore, che è la cosa più ambita da chiunque viva, ma neppure la conoscenza dettagliata di tutti i particolari del medesimo in un’età che dovrebbe essere ancora spensierata può giovare a farne gustare fino in fondo la parte migliore e a sentirsi in tal modo felici… l’equilibrio dov’e? A parte quello, il film è bellissimo, perché mette in risalto tante contraddizioni di una delle società più libere ed evolute si scala mondiale. Fantastica la colonna sonora del grande Umiliani.

L’opinione di libertàdiparola dal sito http://www.filmtv.it

Stavolta il celebre documentarista torinese (scomparso poco tempo fa) punta l’occhio della sua camera nella Svezia della fine degli anni ’60 mostrando (tra le altre cose): una simulazione di stupro, l’intervista a fratello e sorella amanti, una sauna che continua sulla neve, l’uso della droga tra i giovani, i sexy-shops, il cadavere di una suicida, gli asili ad ore per venire incontro alle lavoratrici a turno, le leggi sull’aborto, sul divorzio, etc…Insomma il Bene e il Male…l’Inferno e il Paradiso…Molte delle cose che in Svezia all’epoca erano prassi in Italia arriveranno qualche anno dopo. Meno sensazionalista di quello che il trailer americano voleva far passare per spingere un pubblico morboso in sala è un prodotto onesto e serio che (ri)visto oggi può sembrare curioso e allo stesso tempo storicamente documentato.

L’opinione del sito unitalianoinsvezia.com

(…) Fatto sta che Scattini si deve essere divertito con gran gusto ad inventarsi situazioni talmente assurde dal far scompisciare dal ridere: lo sapete che le ragazze svedesi fanno tutte le sauna assieme e poi vanno a correre nude sulla neve? Che se provi a fermare un malvivente che ti sta rubando la macchina sarai arrestato, mentre lui potrà proseguire indisturbato nella sua opera? Che le ragazze non possono girare in periferia perchè saranno inevitabilmente stuprate da gang di biker? Lo sapete che l’arcipelago di Stoccolma offre una vista paradisiaca di ninfette che prendono sempre e rigorosamente il sole come mamma le ha fatte (strano che abbiano il segno del costume addosso!)? Che le vigilesse sono delle stronze insensibili che ti fanno la multa anche se sgarri di un minuto al parchimetro, e poi vanno a posare nude negli studi pornografici? Che le donne svedesi sono in realtà sempre depresse anche quando pensano di essere felici? Che i giovani abbandonano le famiglie e lasciano i genitori a morire da soli in un “cimitero degli elefanti”?(…)

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Maggio 11, 2014 - Posted by | Documentario |

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