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Bella di giorno


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Sono giovani e belli; lui, Pierre, è un affermato chirurgo innamorato del suo lavoro, lei Severine, è una donna elegante, affascinante. Pierre dedica troppo tempo al lavoro, così Severine inizia a fantasticare strani rapporti sadomasochistici. Un giorno capita per caso davanti alla casa di madame Anais, una maitresse che gestisce una casa d’appuntamenti. Severine, attratta inspiegabilmente da quel mondo così lontano dalla sua vita ordinaria, conosce Anais, ed entra a lavorare come squillo all’interno della casa.

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Jean Sorel e Catherine Deneuve

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Non ha bisogno di soldi, Severine; ma sembra in preda ad un autolesionistico bisogno di punirsi, così come sembra attratta dalla morbosità di quella che diventa ben presto una doppia vita. Bella di giorno, moglie affettuosa e compagna la sera e la notte. Un giorno però le cose cambiano; all’interno della casa d’ appuntamenti Severine conosce Marcel, un bel giovane dal passato e dal presente burrascoso. L’uomo si innamora di lei, e dopo aver appreso che la donna è sposata, cerca di convincerla ad andare a vivere con lui.

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Ma Severine, in fondo, è attratta solo da quell’esperienza assolutamente anticonformista, e rifiuta le avance dell’uomo. Messa alle strette, decide di lasciare per sempre la casa di Madame Anais, Marcel non accetta le cose, e progetta ed esegue un attentato contro Pierre; l’uomo rimane gravemente ferito e menomato, mentre Marcel viene ucciso in uno scontro a fuoco. Sarà un amico di Pierre a rivelare a quest’ultimo la verità sulla moglie, dopo averla incontrata a casa di madame Anais. Luis Bunuel gira nel 1967 questo film incentrato sulla doppia personalità e sulla doppia vita di Severine, una donna all’apparenza frigida, e che si trasforma improvvisamente in una prostituta in un impeto di annullamento della propria personalità.

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Usando i suoi grandi mezzi cinematografici, la sua capacità di scandagliare l’animo umano quasi fosse uno psicanalista e di saper poi proporre in immagini il risultato del suo lavoro, Bunuel elabora splendidamente un film sospeso a tratti tra il reale e l’immaginario, anche se non si addentra nelle motivazioni del comportamento della donna, lasciando evidentemente allo spettatore il compito di analizzare e metabolizzare il tutto. Grazie alla maiuscola prova della Deneuve, che sembra una vergine di ferro nella vita famigliare, mentre si trasforma in un essere ambiguo quando è nella casa d’appuntamenti , il film che come tutte le opere di Bunuel è estremamente descrittivo, scivola congruamente verso il finale, in parte inaspettato.

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Ottime le prove di Francisco Rabal, Michel Piccoli, Geneviève Page, Georges Marchal,Jean Sorel, Pierre Clémenti, Françoise Fabian. Da segnalare sopratutto Jean Sorel nel ruolo di Pierre e il bello e dannato della situazione, Pierre Clementi. Premiato con il Leone d’oro a Venezia, circolò in versione edulcorata,priva della sequenza fondamentale in cui Severine rifiuta di fare la prima comunione, scena che avrebbe permesso agli spettatori di alzare un velo sulle motivazioni del comportamento della donna.

Il film è disponibile in una splendida versione digitale su You tube,all’indirizzo:  http://www.youtube.com/watch?v=4TaRWJKs148

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Bella di giorno, un film di Luis Buñuel. Con Catherine Deneuve, Francisco Rabal, Michel Piccoli, Geneviève Page, Georges Marchal.Jean Sorel, Pierre Clémenti, Françoise Fabian Titolo originale Belle de jour. Drammatico, durata 100 (105) min. – Francia 1967.

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Bella di giorno banner protagonisti

Catherine Deneuve: Severine Serizy / Bella di giorno
Jean Sorel: Pierre Serizy
Michel Piccoli: Henri Husson
Genevieve Page: Madame Anais
Pierre Clementi: Marcel
Françoise Fabian: Charlotte
Macha Méril: Renee
Francisco Rabal: Ippolito
Francis Blanche: sig. Adolphe

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Regia: Luis Buñuel
Soggetto: Joseph Kessel
Sceneggiatura: Luis Buñuel, Jean-Claude Carrière
Fotografia: Sacha Vierny
Montaggio: Louisette Hautecoeur
Scenografia: Robert Clavel

Gabriella Genta: Severine Serizy / Bella di giorno
Luciano Melani: Pierre Serizy
Roberto Villa: Henri Husson
Adriana De Roberto: Madame Anais
Emilio Cigoli: Ippolito
Sandro Merli: sig. Adolphe

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L’opinione del Morandini

Moglie masochista e frigida di un medico parigino, Séverine si prostituisce dalle 14 alle 17 in una casa di appuntamenti, spinta da un ambiguo senso di colpa e da un’ansia di espiazione che non riuscirà a realizzare. Da un mediocre romanzo (1929) di Joseph Kessel, sceneggiato con J.-C. Carrière, Buñuel ha tratto un film soltanto esteriormente “rosa” ed elegante, di struttura binaria, basato sulla doppia personalità della protagonista, la continua oscillazione (e confusione) tra realtà e sogno, il binomio Sade/Freud e quello sessualità/cattolicesimo. Lo governano una geniale ironia e la leggerezza del tocco. Dall’edizione italiana la censura ha tolto 3 brevi scene tra le quali l’importante flashback su Séverine bambina che rifiuta di fare la Prima Comunione. Fotografia di Sacha Vierny. Leone d’oro a Venezia 1967.AUTORE LETTERARIO: Joseph Kessel
L’opinione di Undjing dal sito http://www.davinotti.com

Ispirato ad un romanzo redatto nel 1929 da Joseph Kessel, il film di Buñuel supera di gran lunga il modello di partenza grazie alle sfumature psicologiche d’una protagonista dalla duplice personalità (sublimata dalla dicotomia Sade/Freud): la brava (e bella ma non occorre aggiungerlo) Catherine Deneuve nei panni di Séverine ci induce in uno stato di pietosa compassione; prima masochista, poi spinta da rimorso e senso d’espiazione (che non potrà raggiungere) afflitta da sensi di colpa ed ansia. Girato con garbo, in esatto contrasto di contenuto.

L’opinione di Alessandra Verdino dal sito http://www.mymovies.it
E’ uno dei film che preferisco. La giovane Sévérine, sposata e frigida (perché il marito non sa sbloccarla?) per vincere i suoi complessi di natura sessuale è costretta a recarsi quotidianamente in una casa di appuntamenti di Parigi. A parte l’immensa bravura del regista Luis Bunuel, che gioca sull’alternanza realtà/sogno, ritengo che questo film sia una pietra miliare per comprendere a fondo le donne. In fondo, tutte noi desideriamo staccarci da un’esistenza grigia, e volare via, e avere l’amore di molti uomini. Freud diceva che la nevrosi è causata dal sesso, da come si vede il sesso da bambini e come questo istinto è cresciuto con noi. Ecco una bellissima storia di una nevrosi femminile, causata da un problema sessuale, naturalmente. Come ho già detto, perchè il marito non riesce a sbloccarla? E’ troppo per benino, mentre Sévérine sogna veramente il sesso, che è sì donazione di se stessi, ma che è un istinto a cui non si può e non si deve assolutamente rinunciare. Per questo si ammala, si abbruttisce, desiderando davvero abbruttirsi, coltivando fantasie sado-masochistiche, e gettandosi tra le braccia di chi capita. In fondo, Sévérine vuole solo sentirsi una donna, e sentirsi quindi desiderata ed anche posseduta. Coltiva il sogno, e lo fa diventare realtà, di andare con molti uomini. Lei vuole solo essere amata – ma amata da donna/amante, non da dolce bambolina. Catherine Deneuve, con la sua bellezza eterea, sofisticata ed apparentemente irraggiungibile, è perfetta per questo ruolo. Quest’immagine presupponeva una donna apparentemente morigerata, ma capace di veramente di scatenarsi con gli uomini. Mai scelta è stata tanto azzeccata. Rappresenta bene un certo tipo di donna, e, secondo Freud, come tutte le donne, in fondo, sognano di essere.

L’opinione di Steno79 dal sito http://www.filmtv.it
Il più grande successo commerciale di Bunuel fu questo “Bella di giorno”, inquietante esplorazione dei fantasmi masochisti di una giovane moglie borghese apparentemente candida e virginale, interpretata con sorprendente aderenza e notevole precisione compositiva dalla giovane e ancor bellissima Catherine Deneuve. Affiancato dallo sceneggiatore Jean-Claude Carrière, Bunuel realizza il film con uno stile apparentemente classico, ma in realtà aperto alle suggestioni moderniste, poichè giustappone in una maniera pressochè “invisibile” scene realiste e sequenze oniriche, lasciando sempre trasparire un certo margine di ambiguità dalle immagini. E’ l’adattamento di un romanzo scritto negli anni Trenta da Joseph Kessel, con riferimenti neanche tanto velati alle opere del Marchese de Sade, e con un potere di suggestione “erotica” che spesso deriva da certe allusioni che non vengono mai del tutto chiarite (ad esempio, la misteriosa scatola del cinese), senza mai cadere nei compiacimenti e nelle volgarità di cui abuseranno tanti imitatori dello stile di Bunuel. Opera audace per i tempi in cui fu realizzata, mantiene una perfetta vedibilità a tanti anni di distanza e molto del merito è da attribuire all’affascinante protagonista, ben affiancata da Jean Sorel, Michel Piccoli e Pierre Clementi.

L’opinione del sito http://www.riflessocinefilo.blogspot.it
(…) L’oscillazione tra il sogno e la realtà, l’ordinario e lo straordinario che si fondono assieme fino a confondersi.
Che Bella di Giorno sia un film interessante e dalle molteplici sfaccettature non c’è ombra di dubbio, guardandolo però la cosa che più ha intrigato è stata la simbologia. Il fatto che la maggior parte degli elementi siano predisposti con la sapienza di un gran maestro del surrealismo, capace di mostrare il significato recondito dello spirito umano attraverso oggetti che potrebbero sembrare banali. Ogni simbolo ha evocato significati che hanno a loro volta mostrato sentimenti, schiudendo un labirintico mondo onirico nel quale non si finisce mai di trovare e scoprire.
Séverine (Catherine Deneuve) è una donna insoddisfatta che gli eventi e la banalità della vita borghese hanno reso frigida e distaccata. Nell’estremo tentativo di ritrovare se stessa finirà per prostituirsi e diventerà così Bella di Giorno.
La storia oscilla tra i due mondi, quello onirico della fantasia e del desiderio e quello della realtà, del vivere quotidiano. Buñuel rappresenta così un elemento basilare del surrealismo, quello del sogno inteso come momento di liberazione dove l’essere umano esprime il suo istinto reale, diventando allo stesso tempo luogo di rifugio contrapposto al mondo. Séverine prostituendosi da vita reale ai suoi sogni e attraverso questo comportamento considerato immorale e corrotto cercherà in una sorta di analisi di ritrovare se stessa. La casa di madame Anaïs diventa così una specie di limbo tra il reale e l’irreale. (…)

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agosto 3, 2009 - Posted by | Drammatico | , , , , , , ,

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