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Thriller, a cruel picture


Thriller, a cruel picture locandina

Trigga è una ragazza muta, divenuta tale in seguito al trauma scaturito dall’ essere stata violentata da piccola da un laido anziano.
Avvicinata da Tony, che sembra un giovane perbene, la ragazza finisce per entrare in un tunnel senza uscita; l’uomo dapprima la rende schiava della droga e in seguito la fa prostituire.
La ragazza tenta di ribellarsi e fuggire, ma inseguita da Tony viene punita crudelmente.
L’uomo infatti con un bisturi le cava un occhio, e da quel momento Trigga porterà per sempre una benda per coprire la ferita.

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Christina Lindberg

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La vita della ragazza diventa un inferno, costretta com’è ad accettare prestazioni sessuali a pagamento con gente che non si fa il minimo scrupolo ad abusare di lei, in giochi perversi sempre più estremi.
Ma dentro di se medita la vendetta e la fuga da quell’inferno; pur subendo le umiliazioni e le degradazioni della prostituzione, inizia a mettere da parte il denaro guadagnato, con il quale paga lezione di Judo e karate; impara a sparare con la pistola e con il fucile e si prepara per la vendetta.
Che sarà terribile: la ragazza uccide tutti coloro che la hanno degradata, accanendosi in maniera particolare su Tony, a cui spara alle gambe, prima di sotterrarlo fino al collo in una buca e fallo squartare da un cavallo.

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Thriller a cruel picture, conosciuto anche con il titolo They Call Her One Eye, è un lavoro del 1973 diretto dal regista svedese Bo Arne Vibenius sotto lo pseudonimo di Alex Fridolinski ed ha come protagonista la giovane attrice svedese Christina Lindberg,conosicuta più che altro per pellicole soft core che girò in larga parte tra il 1970 e il 1975.
Un film in cui si nota l’assenza di dialoghi, ridotti al minimo, anche perchè la protagonista, Trigga, è muta sin da bambina; ed è ovviamente un film violento, anche se mai in maniera eccessiva, con una scena cult, quella dell’accecamento della ragazza, che si dice sia stata girata dal vero, utilizzando cioè il cadavere di una ragazza.

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La pellicola si segnala per l’uso smodato dello slow motion, utilizzato dal regista a tutto spiano, sopratutto nelle sequenze in cui la ragazza compie la sua vendetta; così assistiamo a uccisioni al rallentatore, con in primo piano le sequenze della morte del malcapitato di turno, fino alla scena finale in cui Trigga spara nelle gambe di Tony.
Momento in cui il ralenty mostra la pistola scarrucolare e si vede il bossolo del proiettile uscire dalla pistola, con un effetto davvero realistico; il resto del film è molto freddo, nel senso che la mancanza di dialoghi porta tutto il peso del film sulla capacità della Lindbergh di rendere le espressioni solo con la mimica del volto.

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L’attrice riesce a cavarsela, sopratutto nelle scene della violenza subita; il regista, infatti, inserì nel film autentiche sequenze hard, passando dai primi piani della Lindbergh a piani dei genitali in azione.
Memorabile la presenza infatti di un rapporto anale, ripreso in primo piano, con tanto di eiaculazione esterna.
Il film pur non essendo noioso, risente della freddezza della regia; il film appare senz’anima, così come la protagonista femminile e in definitiva di tutti gli altri protagonisti, che approfittano della ragazza biecamente.

Per una buona metà del film assistiamo alla discesa all’inferno della ragazza, scandita da rapporti sessuali e dallo scambio di soldi, oltre che dalle frequenti iniezioni di droga da parte di Trigga; il tutto nel silenzio più totale, scandito da una colonna sonora appena percettibile.
Il cambio di velocità del film inizia quando la ragazza mette in pratica la sua vendetta; da quel momento la storia accelera, fino al drammatico finale.

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Se è vero che la trama è abbastanza inverosimile, vedendo i progressi della ragazza che in pochissimo tempo diventa un’esperta di arti marziali oltre che un’esperta tiratirce con pistola e fucile, va detto che la crudezza delle immagini, la regia attenta e gelida del regista danno al film un tocco di surrealità che alla fine costituiscono un buon motivo per guardarlo.
Thriller: a cruel picture ebbe varie traversie, tanto da essere censurato persino in un paese tollerante come la Svezia!

Ignoro se esista una versione italiana del film; coloro che volessero visionarlo dovranno procurarsi una delle copie in lingua originale.
Poco male, vista la scarsità dei dialoghi.

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Thriller, a cruel picture,un film di Alex Fridolinski [Bo Arne Vibenius],con Solveig Andersson, Per-Axel Arosenius, Heinz Hopf, Björn Kristiansson, Christina Lindberg, Hildur Lindberg
Drammatico, Svezia 1974

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Thriller banner personaggi

Christina Lindberg – Frigga / Madeleine
Heinz Hopf – Tony
Despina Tomazani- la ragazza lesbica
Per-Axel Arosenius – padre di Madeleine
Solveig Andersson – Sally
Björn Kristiansson -Tossicodipendente
Marie-Louise Mannervall _Donna nel villaggio
Hildur Lindberg -Donna nel villaggio
Marshall McDonagh_ Insegnante di karate
Pamela Pethö-Galantai _Madeleine bambina
Hans-Eric Stenborg -Cliente
Ström Stig -Cliente
Gunnel Wadner -Madre di Madeleine

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Diretto da Bo Arne Vibenius (con il nome Alex Fridolinski)
Prodotto da Bo Arne Vibenius
Scritto da Bo Arne Vibenius
Musica di Ralph Lundsten
Cinematografia Andrew Bellis
Montaggio di Brian Wikström
Distribuito da BAV Film (Svezia),
American International Pictures

marzo 1, 2010 - Posted by | Drammatico | , ,

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