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Karin Schubert


Karin Schubert foto

Nata ad Amburgo, il 26 novembre del 1944, Karin Schubert, classica bellezza teutonica, capelli biondi, occhi azzurri e fisico statuario, può essere eletta ad emblema del cinema che crea e distrugge la vita di una persona, come una madre che ti alleva, ti da l’illusione di averti coccolato ed educato e poi si trasforma in una cupa matrigna, pronta ad esigere un tributo salato proprio quando sembra che tutto possa sorriderti.

Karin Schubert Barbablu 2
Karin Schubert in Barbablu

Karin Schubert Black venus
Nel film Black venus

Dalle stelle giù nel fango; senza mediazioni, attraverso una discesa che assomiglia più ad un capitombolo, dalla quale poi esci ferita a morte, incapace di riannodare i fili di una vita che nel frattempo si è trasformata in un incubo, uno dei peggiori..Una vicenda triste la sua, che ha avuto il suo punto di svolta attorno alla metà degli anni ottanta, quando la Schubert, più o meno quarantenne, ha visto declinare velocemente quella bellezza e quella floridità fisica che la aveva caratterizzata, e che l’ha portata a scegliere, per tutta una serie di fattori concomitanti, la degradazione professionale ed umana del cinema hard, quello a luci rosse, che ha travolto nello stesso modo altre note attrici del cinema nostrano, che , come Lilli Carati, hanno avuto la forza di recuperare se stesse, attraverso un lungo e doloroso periodo di riabilitazione personale. Lei, Karin Schubert, non ha trovato la stessa forza, finendo per scendere ancora più nel baratro, finendo poi per tentare due volte il suicidio.

Karin Schubert La morte intorno a Monica
Karin Schubert nel film Il buio intorno a Monica

Karin Schubert-L'uomo che sfidò l'organizzazione
L’uomo che sfidò l’organizzazione

Karin Schubert-La mania di grandezza
Karin Schubert nel film Manie di grandezza

Quando arriva in Italia, nel 1968, per girare il film La facocera, di Damiani, del quale non c’è traccia negli archivi cinematografici, Karin Schubert ha all’attivo solo una breve comparsata nel film del regista greco Kefalas Krouaziera tou tromou, uscito nel 1966. In Italia fa qualche pubblicità, partecipa da comparsa o poco più ad alcuni film poco conosciuti, come Io ti amo, di Margheriti,nel cui cast ci sono la cantante Dalida e Alberto Lupo, in Samoa regina della giungla, di Malatesta, filmetto in cui l’unica cosa decente è costituita dalla presenza della bellissima  Edwige Fenech e nel film Satiricosissimo, di Mariano Laurenti,

Karin Schubert La dottoressa sotto il lenzuolo
La dottoressa sotto il lenzuolo

costruito attorno al duo Franchi-Ingrassia e alla bellezza della solita Fenech. Nel 1970 ha la sua prima occasione; entra nel cast del buon western Vamos a matar companeros, di Sergio Corbucci, solido western costruito attorno ad un cast di ottimo livello, nel quale spiccano Franco Nero, Jack Palance, Thomas Milian e Fernando Rey, nel quale lei è Zaira, unica interprete femminile del film. Da quel momento la Schubert entra in pianta stabile in produzioni disparate, che vanno dalla commedia di costume, come Scusi lei le paga le tasse (1971), diretto da Mino Guerrini al fianco dell’inossidabile duo Franchi-Ingrassia,

Karin Schubert-Quel gran pezzo dell'Ubalda

Nel film Quel gran pezzo della Ubalda

alla commedia Il prete sposato, di Marco Vicario, costruito attorno al personaggio emergente della commedia italiana, Lando Buzzanca, a I due maghi del pallone di Roberto Gianviti, ancora una volta al fianco di Franchi e Ingrassia.Nel 1971 gira il suo primo thriller all’italiana, Gli occhi freddi della paura, nel quale è una giovane attrice di un night club che si esibisce in una specie di siparietto erotico a sfondo giallo, e in cui compare nuda per l’intera sequenza girata.Sempre nel 1971 Karin Schubert interpreta una piccola parte nel noir di Leoni Ore di terrore, prima di avere la sua grande occasione, far parte del cast di Mania di grandezza, di Gerard Oury, un film in costume nel quale Karin è la regina di Spagna, nel cast del quale ci sono star del calibro di Louis De Funes, Yves Montand, oltre ai nostri bravi caratteristi Tinti e Borgese.

Karin Schubert-Una spada per Brando
Una spada per Brando

Nel 1972 inizia il periodo in cui Karin Schubert accetta di partecipare a produzioni principalmente a sfondo erotico, come il decamerotico Racconti proibiti… di niente vestiti, il pretenzioso e brutto Barbablu, che si segnala solo per il cast di bellissime attrici in desabillè, come Agostina Belli, Marilu Tolo, Nathalie Delon e la stessa Schubert. Un gran bel vedere per un’opera sprecata banalmente, nonostante la presenza come protagonista principale del grande Richard Burton, film che precede cronologicamente la partecipazione al bel film di Boisset L’attentato, uno dei film che annovera un cast strepitoso: Jean Louis Trintignant, Michel Piccoli, Gian Maria Volontè, Jean Seberg, Philippe Noiret, Roy Scheider, Briuno Cremer.

Karin Schubert-Vamos a matar companeros
Vamos a matar companeros

Karin Schubert Gli occhi freddi della paura
Karin Schubert in Gli occhi freddi della paura

Nel 1972 arriva anche il grande successo di pubblico, per merito di uno dei decamerotici meglio girati, Quel gran pezzo della Ubalda tutta nuda e tutta calda, di Mariano Laurenti, in cui è Fiamma, moglie di un soldato che torna assatanato dalla guerra, interpretato dal simpatico Pippo Franco.Parallelamente, la Schubert accetta di lavorare per servizi fotografici in cui compare spesso e volentieri in costume adamitico, cosa che la porterà ad accettare, d’ora in poi, parti erotiche in vari film, come lo scabroso film francese La punition, nel quale è la protagonista principale, Britt, una ragazza che finisce in una casa d’appuntamento dove sperimenterà la depravazione degli individui più degenerati della città, il bislacco Il pavone nero, brutta copia del più famoso Il dio serpente,

Karin Schubert-Emanuelle perchè violenza alle donne
Emanuelle perchè violenza alle donne

Karin Schubert-Mio dio come sono caduta in bassoCon Laura Antonelli nel film Mio Dio come sono caduta in basso

film intervallati da produzioni dignitose, come il western Tutti per uno botte per tutti, il thriller La casa della paura, di William Rose e il feuilleton Il bacio di una morta, di Infascelli.Lentamente, ma inesorabilmente, la Schubert va incontro ad un decadimento fisico; ha appena 31 anni, ma ne dimostra di più, il che, cinematograficamente, è un handicap pesantissimo. Dopo aver recitato, ed anche discretamente, nel film di Comencini Mio Dio come sono caduta in basso, al fianco della star Laura Antonelli, interpreta due ruoli discreti in Lo sgarbo e in L’uomo che sfidò l’organizzazione;

Karin Schubert-Ore di terrore

Ore di terrore

siamo nel 1975 e arriva la svolta definitiva della sua carriera. Bitto Albertini le propone il ruolo di Ann nel film Emanuelle nera, al fianco della star dell’eros Laura Gemser; film antesignano degli hard girati in seguito da D’Amato. Il film, brutto, ha però successo sia per la sua carica erotica, sia per la famosa colonna sonora di Fidenco, oltre che per la partecipazione delle due star impegnate in vere e proprie gare di nudo.La Schubert gira ancora Il buio intorno a Monica, altro brutto film in cui il decadimento fisico è già evidente, La dottoressa sotto il lenzuolo, di Martucci, film debole e confusionario,

Karin Schubert La punition
Karin Schubert nel film La punition

salvato solo dalle bellezze impegnate, come Orchidea De Santis, Ely Galleani, Rita Forzano e la Elizabeth Turner. La fine cinematografica della Schubert può essere fatta coincidere con il film di D’Amato del 1977, Emanuelle perchè violenza alle donne; il film, terzo capitolo della saga dedicata alla reporter di colore, viene girata da D’Amato con i soliti inserti hard per il mercato estero, e finisce per etichettare la bionda attrice tedesca come protagonista di film ai confini con l’hard.

Karin Schubert Satiricosissimo

Satiricosissimo, con la Fenech,Franchi e Ingrassia

Il risultato è un rallentamento preoccupante delle chiamate dei vari registi, che coincidono anche con varie vicissitudini nella vita privata dell’attrice, che finirà per accettare anche servizi fotografici molto espliciti per riviste hard. Nei successivi 4 anni Karin Schubert lavora poco; interpreta il film francese Une femme speciale, L’infermiera nella corsia dei militari di Laurenti, Black Venus di Mulot. Qualche altra particina, poi l’oblio;  non le chiedono più di partecipare a film importanti, lei sta sfiorendo visibilmente, la sua vita privata va a rotoli.

Karin Schubert Il bacio di una morta

Il bacio di una morta

Così interpreta il suo primo vero hard, Morbosamente vostra, diretto da Bianchi, che conserva ancora un minimo di trama, prima di passare a pellicole che non avranno più nemmeno quella, e che non vale nemmeno la pena citare. L’attrice scompare anche dall’hard quando non è più in grado di reggere l’obiettivo della macchina cinematografica, sparendo in pratica dagli schermi e diventando un culto solo per coloro che amavano il genere cinematografico a luci rosse.

Karin Schubert Black Emanuelle 2

Karin Schubert Black Emanuelle 1

Karin Schubert in Emanuelle nera

Ricomparirà, assolutamente irriconoscibile, senza traccia dell’antica bellezza, nel Maurizio Costanzo Show, dove racconterà i particolari più scabrosi della sua vita turbolenta, a cominciare dai problemi avuti con i produttori, che a suo dire le chiedevano, per farla lavorare, solo sesso, per passare ia problemi privati, al tempestoso rapporto con il figlio tossicodipendente per aiutare il quale, pare, abbia accettato di scendere all’inferno.

Karin Schubert-Riuscirà la nostra cara amica a rimanere vergine fino alla fine della nostra storia

Riuscirà la nostra cara amica…?

Karin Schubert-Poker di donne

A fine carriera, il triste epilogo di Poker di donne

Nel 1994 racconterà ad Enzo Biagi la sua personale storia di violenze subite sin da piccola da parte del padre, sin da quando aveva 11 anni; poi la triste storia dei due tentativi di suicidio, uno proprio del 1994, l’altro del 1996, con l’amara esperienza di aver fatto un film hard a 50 esatti, seguita dalla ancor più amara esperienza di dover accettare, per sopravvivere, un lavoro come voce erotica per pochi spiccioli.

Karin Schubert Hanna D

Hanna D.

Triste epilogo di una carriera dignitosa, almeno fino a tre quarti degli anni settanta. Una storia come purtroppo ce ne sono tante, nel dorato e a volte crudelissimo mondo del cinema. Pailettes, successo, notorietà, che si sposano, alle volte, con quanto c’è di più turpe nell’umanità.

Karin Schubert-Banner filmografia

Morbosamente vostra (1985)

Hanna D. – La ragazza del Vondel Park (1984)

Christina (1984)

Panther Squad (1984)

Black Venus (1983)

Invierno en Marbella (1983)

Lo scoiattolo (1981)

L’infermiera nella corsia dei militari (1979)

Une femme spéciale (1979)

Allarme nucleare (1978)

Emanuelle – Perché violenza alle donne? (1977)

Cuando los maridos se iban a la guerra (1976)

Frittata all’italiana (1976)

La dottoressa sotto il lenzuolo (1976)

La morte intorno a Monica (1976)

Emanuelle nera (1975)

Lo sgarbo (1975)

L’uomo che sfidò l’organizzazione (1975)

Valse à trois (1974)

Mio Dio come sono caduta in basso! (1974)

Questa volta ti faccio ricco! (1974)

Il bacio di una morta (1974)

Il pavone nero (1974)

L’ammazzatina (1974)

Tutti per uno… botte per tutti (1973)

La punition (1973)

La casa della paura (1973)

Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda (1972)

L’attentato (1972)

Barbablu (1972)

Racconti proibiti… di niente vestiti (1972)

Mania di grandezza (1971)

Ore di terrore (1971)

Gli occhi freddi della paura (1971)

Il prete sposato (1971)

I due maghi del pallone (1971)

Scusi, ma lei le paga le tasse? (1971)

Vamos a matar, compañeros (1970)

Una spada per Brando (1970)

Satiricosissimo (1970)

Io ti amo (1968)

Samoa, regina della giungla (1968)

La facocera (1967)

Karin Schubert-Banner gallery

Karin Schubert Barbablu 1

Barbablu

Karin Schubert-Riuscirà la nostra cara amica a rimanere vergine fino alla fine della nostra storia

Riuscirà la nostra cara amica a rimanere vergine…?

Karin Schubert-Racconti proibiti

Racconti proibiti di niente vestiti

Karin Schubert-Ore di terrore

Ore di terrore

Karin Schubert-Morbosamente vostra

Morbosamente vostra

Karin Schubert-L'uomo che sfidò l'organizzazione

L’uomo che sfidò l’organizzazione

Karin Schubert-Lo sgarbo

Lo sgarbo

Karin Schubert-La casa della paura

La casa della paura

Karin Schubert-Il prete sposato

Il prete sposato

Karin Schubert-Il pavone nero

Il pavone nero

Karin Schubert-Cuando los maridos se iban a la guerraMetti le donne altrui ne lo mio letto

Karin Schubert Tutti per uno botte per tutti

Karin Schubert-Tutti per uno botte per tuttiDue fotogrammi da Tutti per uno botte per tutti

Karin Schubert-Frittata all'italiana

Frittata all’italiana

Karin Schubert-Christina

Christina

Karin Schubert-L'ammazzatina

L’ammazzatina

I due maghi del pallone

Metti le donne altrui ne lo mio letto

Questa volta ti faccio ricco

Maggio 25, 2009 - Posted by | Biografie |

29 commenti »

  1. Karin schubert é una delle mie attrici preferite,nei film porno é una maestra…e anche nell’erotismo!

    Commento di Germano | marzo 16, 2014 | Rispondi

  2. Ho guardato di recente “Il bacio di una morta”. Viste le prime scene girate al cimitero, durante un forte temporale, ho pensato di essermi imbattuta in un thriller di fattura anni ’70. Di Infascelli regista sapevo poco niente. Insomma, dopo il risveglio della “morta” il film è un feuilleton in cui tutto è prevedibile. Poi, ci sono scene girate al limite della farsa. Se Infascelli pensava di rendere omaggio a Bava, probabilmente gli ha reso un attacco di risate.
    Nella foto che hai pubblicato, tratta da “Il bacio di una morta” la Schubert sembra avere i capelli neri. In verità, nel film, sono di un rosso accesso, volgare. Oltre all’interpretazione sofferta, anche la capigliatura è penosa.
    Una sola scena è imprevedibile: Yvonne (K.S.) interpreta una canzone accompagnata al pianoforte “Vipera, oh, vipera…”. Paolo, nemmeno un intenditore di cinema italiano come te potrebbe aspettarsi un tale flagello visuale e uditivo!
    È stato appunto questo film a portarmi qui. Nulla sapevo delle sue sfortune. Probabilmente non è stata un’attrice di spicco però sapeva recitare.

    Commento di Dana | febbraio 10, 2018 | Rispondi

    • Sei riuscita a vederlo tutto,un’impresa 🙂 io lo abbandonai dopo 20 minuti;i romanzi della Invernizio erano insopportabili,come quelli di Liala e trarre un film da un libro melenso e scritto per un pubblico di bocca buonissima è davvero una pessima idea.Infascelli non ha lasciato in pratica alcuna traccia se non come produttore.Del film salvo la buona volontà della Schubert e della Dionisio,limitatamente a quello che ho visto.Ciao

      Commento di Paul Templar | febbraio 11, 2018 | Rispondi

      • Tre quarti d’impresa, stoicamente! 🙂

        Commento di Dana | febbraio 11, 2018

  3. Anch’io non ho retto molto con “Il bacio”, interpretato dalla Giorgi e la Beswick, film gemello girato nello stesso anno da Mario Lanfranchi… 😉

    Commento di Legrandegaspard | aprile 30, 2018 | Rispondi

    • Mai visto.Sempre incuriosito dal cast,ma tenuto a distanza dalle poche recensioni,tutte negative.Tu confermi ancora una volta che è inutile che mi dia pena per trovarlo.

      Commento di Paul Templar | Maggio 1, 2018 | Rispondi


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